MILANO – È morto a Milano, nella notte di mercoledì 5 novembre, Andrea De Adamich, pilota automobilistico e conduttore televisivo. Aveva 84 anni.

Nato a Trieste nel 1941, iniziò la carriera come cronometrista nelle gare di autosciatoria, una disciplina che combinava prove automobilistiche e sciistiche. Poco dopo avviò la sua attività da pilota, distinguendosi fin da subito per talento e costanza.

Nel 1965 si laureò campione italiano di Formula 3 e fu ingaggiato dalla squadra corse Autodelta dell’Alfa Romeo. Con l’Alfa Giulia GTA vinse per due anni consecutivi (1966 e 1967) il Campionato Europeo Turismo, mentre nel 1968 trionfò nella Temporada Argentina di Formula 2 con la Ferrari.

Dal 1968 al 1973 (con l’eccezione del 1969) De Adamich gareggiò in Formula 1, esordendo nel Gran Premio del Sudafrica al volante della Ferrari, di cui era terzo pilota.

Negli anni successivi corse con McLaren, March, Surtees e Brabham, ottenendo come migliori risultati il quarto posto al Gran Premio di Spagna del 1972 e al Gran Premio del Belgio del 1973.

Nello stesso anno, rimase coinvolto in un incidente multiplo al Gran Premio di Gran Bretagna, riportando ferite che lo portarono a ritirarsi dalle corse.

Conclusa l’attività agonistica, De Adamich si dedicò al giornalismo motoristico.

Dal 1982 condusse il programma “Grand Prix” su Italia 1 e, dal 1991 al 1996, fu telecronista di Formula 1 per il gruppo Fininvest, diventando una delle voci più riconoscibili del motorsport italiano.

Dal 1990 diresse anche il Centro Internazionale di Guida Sicura di Varano de’ Melegari (Parma), dove risiedeva.

Prestò inoltre la voce alla telecronaca del videogioco ufficiale “Formula One” per PlayStation tra il 1997 e il 2006.

Geronimo La Russa, presidente eletto di ACI Italia e presidente di ACI Milano, ha espresso cordoglio e vicinanza ai familiari:

“Pilota e volto noto della televisione, De Adamich è stato un campione di professionalità e un modello di sobrietà nel giornalismo sportivo. Ho avuto il piacere di conoscerlo e di apprezzarne anche le doti umane. In Automobile Club ricordiamo il suo contributo a numerose iniziative sulla sicurezza stradale”.