Lasciarsi alle spalle una terra, quella del Mezzogiorno italiano, dove la musica classica fa parte della cultura popolare e che è intrinseca nella storia meridionale, per invece approdare su un terreno sconosciuto, dove la musica classica ha ben altri connotati, non è facile.

Arrivata in Australia due anni fa, la cantante d’opera Maira Melchionda ha già capito che questo Paese però è veramente aperto alla cultura mediterranea, che sia culinaria, lavorativa, agricola o, nel suo caso, musicale.

“Vengo da un paesino sul Gargano, nella provincia di Foggia, e dopo gli studi al Conservatorio di Rodi Garganico ho deciso di affrontare un cambio di vita drastico due anni fa, scegliendo una destinazione che sognavo da tempo, l’Australia, dove voglio ora farmi strada nel campo artistico”, racconta Maira, che sbarca a Melbourne con la determinazione e gli occhi sognanti che tanti migranti possono capire. 

Una determinazione che viene premiata quindi: “In questi primi due anni devo dire di aver sempre ricevuto ottimi riscontri grazie alla tanta musica che ho già offerto agli eventi ai quali ho partecipato. Oramai sono innamorata di questa terra e spero di avviare al più presto un’attività personale. Devo dire che in questo Paese c’è un’ottima accoglienza per la musica italiana, grazie alla quale mi esibisco anche qui. Inoltre, sono stata selezionata dalla Victorian Opera - compagnia d’opera con sede a Melbourne fondata nel 2005, ndr -. Devo dire che noto una differenza profonda tra la musica d’opera italiana e quella australiana, dove per la prima ci si affida alla musica classica mozartiana principalmente, mentre qui ci si affaccia molto di più all’opera contemporanea”. 

Trasferirsi oltreoceano è una grande sfida che comporta rischi e pressioni, però alleviate dal bagaglio artistico che si trasporta: “è una grande fortuna quella di portare avanti la storia musicale italiana, un vero e proprio privilegio”.

E per il futuro rivela: “Al momento sto lavorando al prossimo progetto, che mi vedrà esibirmi con un nuovo complesso musicale e con il quale offriremo la grande gamma di musica italiana degli anni ‘50 a partire dalla prossima estate. Questa band si chiamerà Solo Antico”. E un sogno che si avvererà presto: “Poter cantare nei teatri australiani e far parte della stagione operistica e sento che ci riuscirò”.