MOSCA – Vladimir Putin conferma, si fa per dire, di dimostrarsi disponibile alla pace bombardando a tappeto l’Ucraina, per l’ennesima notte di fiamme e distruzione che ha raggiunto anche la regione di Kiev. Il massiccio attacco ha visto centinaia tra droni e missili ipersonici Kinzhal, lanciati contro le infrastrutture ferroviarie ed energetiche ucraine mentre l’inverno si fa sempre più rigido per la popolazione civile.
I raid sono stati rivendicati da Mosca come una rappresaglia “agli attacchi terroristici di Kiev”, che venerdì è arrivata a colpire anche un grattacielo nella Cecenia dell’alleato di ferro dello zar, Ramzan Kadyrov.
E contemporaneamente, la pioggia di razzi e bombe è una inequivocabile risposta agli appelli giunti nelle stesse ore dai colloqui tra americani e ucraini a Miami, secondo i quali “un reale progresso verso qualsiasi accordo dipende dalla disponibilità della Russia a dimostrare un serio impegno per una pace a lungo termine. Inclusi passi verso la de-escalation e la cessazione delle uccisioni”.
Negli attacchi russi sono stati impiegati “oltre 650 doni e 51 missili”, ha denunciato il presidente Volodymyr Zelensky riferendo di bombardamenti a Dnipro, Chernihiv, Zaporizhzhia, Odessa, Leopoli, Volyn e Mykolaiv e nell’oblast di Kiev, dove sono stati registrati tre feriti ed è stata colpita la stazione ferroviaria di Fastiv, a circa 70 km a sud-ovest della capitale.Un raid “senza nessun senso da un punto di vista militare”, ha affermato, mentre strutture industriali ed edifici residenziale sono stati colpiti anche in altri punti della stessa regione.
Con l’ondata di attacchi arrivata a lambire anche le zone dell’Ucraina occidentale come Leopoli, Ternopil e Khmelnytskyi, la Polonia è tornata ad alzare in volo a scopo preventivo alcuni caccia sul proprio spazio aereo, precisando tuttavia che “non è stata osservata nessuna violazione del nostro spazio aereo”.
Come conseguenza degli attacchi, migliaia di persone sono rimaste senza corrente e riscaldamento, tra cui 9.500 utenze a Odessa dove in 34.000 sono rimasti anche senza acqua corrente, a causa dei danni provocati dai raid. “L’obiettivo della Russia è infliggere sofferenza a milioni di ucraini, e si spinge fino a lanciare missili contro città pacifiche nel giorno di San Nicola”, ha sottolineato il presidente ucraino.
Da parte sua, Kiev ha rivendicato di aver colpito una raffineria di petrolio a Ryazan e un impianto di produzione di bossoli ad Alchevsk, nel Lugansk occupato. Ma “è necessaria una pressione aggiuntiva.
Le sanzioni devono funzionare”, ha ribadito il leader di Kiev. Un tema, quello della pressione su Mosca, che sicuramente sarà affrontato lunedì, quando Zelensky si recherà a Londra per incontrare il premier britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente francese Emmanuel Macron.