KIEV – “Ho parlato con il presidente Donald Trump. Una buona conversazione, molto produttiva. Mi sono congratulato per il successo e l’accordo per il Medio Oriente che ha effettivamente ottenuto, ed è un risultato forte. Se si riesce a fermare la guerra in quella regione, sicuramente altre guerre possono essere fermate, compresa questa guerra russa”.
È quanto dichiarato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram: “Ho informato Trump degli attacchi russi alla nostra energia. Grato per la disponibilità a sostenerci. Abbiamo discusso le possibilità di rafforzare la nostra difesa aerea e gli accordi al riguardo. Ci sono buone opzioni”.
Trump e Zelensky avrebbero difatti discusso della possibilità che l’Ucraina ottenga i missili a lungo raggio Tomahawk, che consentirebbero a Kiev di colpire la Russia più profondamente nel suo territorio, secondo quanto riportato da Axios citando alcune fonti che fanno riferimento a una conversazione telefonica di circa trenta minuti tra i due leader.
Sul fronte ucraino, intanto, la guerra si intensifica. Le autorità di Kramatorsk, ultima grande città del Donbass sotto controllo di Kiev, hanno ordinato l’evacuazione obbligatoria delle famiglie con bambini.
“A causa del deterioramento della situazione della sicurezza in alcune aree della comunità urbana di Kramatorsk, è stata annunciata l’evacuazione obbligatoria”, si legge nel comunicato diffuso su Telegram dal Consiglio comunale. È l’ennesimo segnale del collasso umanitario che si consuma nell’est del Paese, a pochi chilometri dalla linea del fronte, dove le bombe continuano a cadere ogni giorno.
Anche la capitale ucraina non è al riparo: Kiev è tornata sotto attacco. L’Aeronautica militare ucraina ha denunciato un “massiccio attacco di droni e missili balistici” contro la città, mentre il sindaco Vitali Klitschko ha riferito di blackout diffusi e interruzioni dell’acqua nella parte orientale. Nel quartiere di Pechersk, i detriti di un drone hanno colpito un palazzo di 17 piani, provocando feriti e incendi. “Il nemico sta colpendo le infrastrutture critiche”, ha scritto Klitschko, spiegando che almeno otto persone risultano ferite, cinque delle quali ricoverate in ospedale.
Il ministro dell’Energia, Svitlana Grynchuk, ha confermato che la Russia sta infliggendo “un attacco massiccio” alla rete energetica nazionale, mentre i tecnici lavorano per contenere i danni e ripristinare i servizi essenziali non appena la sicurezza lo permetterà. Attacchi anche nell’area Sud-Est, nella regione di Zaporizhzhia, dove sette droni russi hanno colpito edifici civili, ferendo tre persone e causando la morte di un bambino di sette anni.
“L’obiettivo della Russia è seminare il caos”, ha dichiarato Zelensky, denunciando una pressione psicologica costante sulla popolazione e invitando l’Occidente a mantenere il sostegno militare e umanitario.
L’esercito ucraino ha risposto attaccando e incendiando una raffineria di petrolio della Bashneft-Unpz a Ufa, capoluogo della repubblica della Baschiria, a nord del Kazakistan. Una nuova operazione nella strategia ucraina di colpire la Russia sulla vitale produzione di idrocarburi, che secondo Kiev è già menomata del 20% circa.
Da Washington, invece, il presidente Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti e la Nato stanno “intensificando la pressione” su Mosca per giungere a un cessate il fuoco, ma i suoi tentativi di contattare direttamente Putin non hanno avuto esito. “Stiamo intensificando tutti la pressione, la Nato è stata eccellente”, ha detto ai giornalisti nello Studio Ovale.