Le cose sono in realtà diverse e, se analizziamo più a fondo, vediamo che il recente andamento è stato influenzato da una complessa interazione di fattori, tra cui le condizioni macroeconomiche, gli eventi geopolitici mondiali, ma soprattutto le azioni dei principali attori del mercato, in questo caso del governo tedesco. La Germania, infatti, nell’ambito di un’operazione di polizia con l’obiettivo di chiudere un sito di streaming illegale chiamato Movie2k, ha recentemente messo mano su ben cinquantamila bitcoin.
Il piano del governo è stato chiaro sin da subito: vendere la totalità delle monete per ricavarne un totale di quasi 5 miliardi di dollari australiani. Una notizia che ha scatenato il panico nel settore, gli operatori di mercato temevano che una tale pressione di vendita avrebbe fatto crollare rovinosamente i prezzi.
Cosa avvenuta in parte, dato che il resiliente Bitcoin ha visto un ritracciamento di “soli” venti punti percentuali, tra l’altro alla data di oggi totalmente riassorbiti. In ogni caso, la mossa che ha portato soldi freschi nelle casse del governo teutonico, è stata poco lungimirante e non siamo gli unici a dirlo. Joana Cotar, membro indipendente (non a caso!) del parlamento tedesco, ha fortemente criticato la scelta, richiedendo ufficialmente alle alte cariche dello Stato di "astenersi dal vendere frettolosamente”, invitando a trattenere le monete nella Tesoreria di Stato come “valuta di riserva strategica”.
A detta della parlamentare, Bitcoin offrirebbe infatti un’opportunità unica per diversificare le attività dello Stato, riducendo il rischio associato agli investimenti tradizionali. Ha anche affermato che, a causa della sua scarsità e la sua natura deflazionistica, esso potrebbe fungere da copertura contro l’inflazione e il deprezzamento della valuta. La politica si è spinta oltre, suggerendo l’emissione di obbligazioni in Bitcoin, al fine di attrarre una nuova classe di investitori interessati all’esposizione alla criptovaluta, ma all’interno di una struttura a reddito fisso. Le entrate provenienti dal Bitcoin Bond sarebbero per la nazione una fonte stabile di finanziamento di progetti infrastutturali di ampio respiro. Senza poi dimenticare due ulteriori caratteristiche fondamentali: la trasparenza che la blockchain offre e che fornirebbe alla popolazione rassicurazioni sul valore e sulla gestione del tesoro nazionale e inoltre la possibilità di affermare la sovranità economica tedesca riducendo la dipendenza dai sistemi finanziari esterni. La Cotar ha infine incoraggiato la creazione di un quadro giuridico chiaro che sarebbe nel pieno interesse dello sviluppo tecnologico ed economico del paese. Un appello visionario che, come abbiamo visto, è caduto nel vuoto. Una vera occasione persa per la Germania per dimostrarsi leader europeo anche in questo campo.
Ma lasciamo tempo al tempo. Ogni mercato rialzista di Bitcoin ha avuto un macro-evento a suo supporto, con gli investitori istituzionali entrati nel primo ciclo, le grandi aziende nel ciclo successivo e gli ETF delle case d’investimento nel ciclo attuale. In molti credono che proprio l’adozione di Bitcoin da parte dei governi in giro per il mondo sarà ciò che scatenerà prezzo di Bitcoin per il prossimo ciclo, o forse quello dopo ancora. In effetti l’unico modo per vedere la nostra criptovaluta arrivare al tanto agognato milione di dollari sarà proprio il suo inserimento nelle tesorerie dei vari Stati. Ricordiamo che l’intento di questa rubrica non di dare consigli d’investimento, ma analizzare il mondo delle monete digitali per renderlo più accessibile a tutti.
Questo articolo contiene opinioni personali dell’autore che non devono costituire la base per prendere decisioni di investimento. Ricordiamo che l’intento di questa rubrica non è quello di dare consigli finanziari, ma semplicemente analizzare il mondo delle criptovalute per renderlo accessibile a tutti.