Nella scorsa uscita abbiamo approfondito il mondo delle stablecoin evidenziando il ruolo cruciale che rivestono nell’ecosistema crypto.
Tra queste, Tether si distingue come la più influente, al centro di un’economia digitale in continua espansione. Al vertice della società c’è Paolo Ardoino, amministratore delegato e figura chiave del settore, considerato uno degli italiani più influenti a livello globale, anche se ancora poco noto al grande pubblico.
Recentemente il nome di Tether è emerso anche nel panorama sportivo, l’azienda ha infatti annunciato l’acquisizione di una quota di minoranza della Juventus definendo l’operazione come una “pietra miliare” nel proprio piano d’espansione. “In linea con il nostro investimento strategico nella Juve, Tether sarà un pioniere nel fondere le nuove tecnologie (asset digitali, intelligenza artificiale e biotecnologie) con l’industria dello sport per guidare il cambiamento a livello globale”, ha dichiarato Ardoino al Corriere della Sera.
Il manager ha anche ironizzato sull’impegno a lungo termine: “Siamo tifosi e abbiamo la capacità finanziaria per sostenere la Juventus nei prossimi 2000 anni”. La partecipazione azionaria, che attualmente supera il 10%, è frutto di un’operazione costruita nel corso degli ultimi mesi. “Vorremmo aiutare la dirigenza, valutando se sarà necessario acquisire una quota maggiore. Ma dietro non c'è alcun piano machiavellico”, ha spiegato Ardoino. “Non siamo un fondo speculativo, abbiamo deciso di investire nella Juventus per passione, ma anche perché è uno dei club più importanti al mondo”.
Un altro elemento interessante riguarda la maglietta bianconera, priva di sponsor da inizio anno. L’ingresso di Tether potrebbe aprire alla possibilità di vedere il logo dell’azienda sulle divise dal prossimo anno o magari già dal Mondiale per Club, in programma a giugno.
Questa non è la prima incursione nello sport e non sarà l’ultima per la società crypto: l’anno scorso è stata avviata una sponsorizzazione con il club svizzero del Lugano, città storicamente amica delle criptovalute, e come ammesso da Ardoino: “Stiamo valutando investimenti strategici in franchigie sportive in tutto il globo”. L’intesa con la Juventus garantisce a Tether una visibilità mediatica che certamente travalica i confini del settore delle monete digitali, ma in molti si chiedono quali siano i veri motivi dell’operazione.
In effetti la proprietà del club resta saldamente in mano a Exor, la holding della famiglia Elkann, la quale detiene il 65,4% delle azioni e, per effetto di una maggiorazione del voto per i soci di lunga durata introdotta qualche anno fa, potrebbe mantenere il totale controllo anche con una partecipazione ridotta al 48%.
Un tale scenario richiama quanto avvenuto qualche anno fa con il Manchester United: il colosso petrolchimico Ineos di Jim Ratcliffe, pur acquistando solo il 25% del club, ha ottenuto la gestione sportiva da parte dei proprietari americani in cambio di un ulteriore investimento di 300 milioni di sterline.
Il parallelismo con la Juventus non è campato in aria, soprattutto alla luce di un post pubblicato sui social da Ardoino che ha entusiasmato non poco i tifosi: una foto di Del Piero e Zidane accompagnata dallo slogan trumpiano “Make Juve Great Again”. Non è un segreto che John Elkann non nutra la stessa passione calcistica che aveva suo nonno, l’Avvocato; negli ultimi anni si è limitato a un ruolo di supervisione, intervenendo per sanare i conti compromessi dalla gestione del cugino Andrea Agnelli e dalla pandemia.
Se davvero Tether dovesse rafforzare la propria posizione e mettere fortemente le mani sulla Vecchia Signora, ci potremmo trovare davanti a quello che ogni tifoso bianconero sogna da almeno un lustro: la Juve di nuovo in mano agli juventini.
Questo articolo contiene opinioni personali dell’autore che non devono costituire la base per prendere decisioni di investimento. Ricordiamo che l’intento di questa rubrica non è quello di dare consigli finanziari, ma semplicemente analizzare il mondo delle criptovalute per renderlo accessibile a tutti.