SAN PAOLO, BRASILE - Papa Francesco ha celebrato questo giovedì la conclusione del VI Incontro Mondiale di Giovani, organizzato dalla Pontificia Fondazione Scholas Ocurrentes, World ORT e la fondazione Leo Werthein, che quest’anno ha coinciso con il V Congresso Scuole Plus nella sede del Club Ebraica a San Paolo.
L’evento internazionale riunisce più di cento ragazzi provenienti da 25 nazioni e ottanta città diverse, che durante quattro giorni celebrano la convivenza, il dialogo interculturale e la diversità, ai fini di contribuire alla costruzione di un mondo più solidale.
Hanno viaggiato all’incontro anche ragazzi argentini di religioni e origi sociali diverse e dall’Italia, una ragazza pugliese e una ragazzo siciliano che fanno parte della rete di Scholas sul territorio italiano.
L’evento si è svolto in un contesto internazionale sconvolto dai recenti attentati terroristi e la guerra in Medio Oriente.
Papa Francesco si è rivolto ai giovani partecipanti dell’incontro con un videomessaggio nel quale ha ricordato la necessità di superare le differenze per costruire la pace.
“L’incontro mondiale di giovani è un lavoro di riflessione e una testimonianza, con tre parole chiave: movimento, gratuità e incontro.
L’incontro per essere umano deve essere gratuito. E perché ci sia un incontro, deve esserci movimento”, ha detto il papa nel suo messaggio, al concludere l’evento internazionale a San Paolo.
Scholas Ocurrentes è stata fondata dieci anni fa dal teologo e pedagogo José María del Corral, e dall’imprenditore latinoamericano Leo Werthein.
L’organizzazione è nata dalla convinzione comune che l’educazione sia la chiave per un mondo più giusto e in pace.
“Questa settimana, questi ragazzi si sono resi conto che non bisogna nascondere le differenze” ha dichiarato Werthein.
“È chiaro che in un mondo globale si compone di molte identità diverse. È possibile continuare a credere che di riuscire a costruire un mondo migliore. In una realtà cosi convulsa dalla guerra in Ucraina e dai conflitti fra Israele e Gaza, è meraviglioso contribuire con un po’ di luce al mondo” ha concluso.