BUENOS AIRES – Il ministero della Salute argentino ha avviato ieri un’importante revisione delle pensioni non contributive per inabilità lavorativa (Pncil), inviando le prime 300mila lettere raccomandate a beneficiari delle province di Buenos Aires, Chaco, Tucumán, Mendoza, San Luis e Santa Fe. 

L’iniziativa fa parte di un’operazione di verifica che coinvolge oltre un milione di beneficiari, con l’obiettivo di garantire che i soldi arrivino solo a chi ne ha veramente diritto, rispettando i requisiti legali.

Questo processo, condotto dal ministero della Salute in collaborazione con l’Agenzia nazionale per la Disabilità (Andis), mira a identificare eventuali irregolarità nella gestione delle pensioni. Secondo le stime, questa stretta consentirà un risparmio di circa 900mila milioni di pesos per quest’anno. 

I beneficiari coinvolti dovranno sottoporsi a una valutazione medica da parte di un impiegato professionista del Pami (la mutua dei pensionati), fornendo la documentazione richiesta e sottoponendosi ai controlli necessari. Successivamente, gli specialisti di Andis esamineranno i casi e rilasceranno il loro parere per confermare o sospendere il beneficio.

È importante sottolineare che la partecipazione all’operazione è obbligatoria: la mancata presentazione senza giustificazione porterà direttamente alla sospensione della pensione. Chi non potrà presentarsi dovrà giustificare l’assenza con un preavviso di 24 ore, inviando una e-mail a inasistenciapnc@andis.gob.ar o utilizzando il chatbot TINA su WhatsApp (+54 11 3910-1010), allegando la documentazione richiesta e una copia del Dni (Documento nazionale di ifentitá).

La massicia operazione di verifica è stato avviato a seguito di alcune irregolarità riscontrate nell’assegnazione delle pensioni. Nel 2024, sono state riviste 22.417 pensioni e solo il 20% risultava conforme ai requisiti legali. Sono stati individuati casi di beneficiari deceduti (150 persone) e di detenuti (212) che continuavano a percepire il sussidio. Inoltre, nel mese di ottobre sono stati arrestati 14 latitanti che ricevevano indebitamente la pensione. Questi dati hanno reso evidente la necessità di controlli periodici e rigorosi.

Per l’attuazione di questo piano, il Governo ha siglato accordi con Andis e Pami per la fornitura di servizi postali, le valutazioni mediche e le procedure amministrative necessarie. Il processo si sviluppa gradualmente ed è previsto che la revisione delle pensioni attive si concluda nella prima metà del 2025.

Prima di questa revisione di massa, è stata condotta un’indagine preliminare, durata dal 2 al 20 gennaio. In tale periodo, sono stati convocati 1.108 beneficiari. Di questi, 357 (31,6%) non si sono presentati. Tra i restanti 759, 126 (16,6%) non soddisfacevano i requisiti per continuare a ricevere la pensione, Infine, 16 casi (2,1%) sono stati rimandati a una verifica medica ulteriore.

I risultati di questa prima fase evidenziano l’importanza dei controlli. per garantire che i fondi pubblici siano destinati esclusivamente a chi ha realmente diritto a riceverli.