Prima Chris Bowen, il ministro competente in materia energetica del governo Albanese, e poi il concetto viene rinforzato dal suo collega, il Tesoriere Jim Chalmers: i laburisti si compattano, per l’ennesima volta, contro la proposta energetica nucleare della Coalizione. Chalmers ha parlato di “follia economica”, commentando il piano che Peter Dutton, proprio oggi, ribadirà a Sydney, nel corso di un intervento dove ci si attende maggiori dettagli rispetto a quanto già annunciato qualche mese fa.
Secondo Chalmers, sottolineando un punto già espresso in precedenza, si tratta di “fantasia nucleare” che farà lievitare il prezzo dell’energia.
La Coalizione ha già annunciato l’intenzione di costruire sette reattori nucleari entro il 2035-2037, qualora dovesse vincere le prossime elezioni, e ha dichiarato dove le centrali verrebbero costruite, come, ad esempio, l’Hunter Valley e Lithgow nel New South Wales, la Latrobe Valley in Victoria, Collie in Western Australia e Port Augusta in South Australia.
Riflettori puntati, adesso, sul discorso previsto per questa mattina al summit del CEDA, il comitato bipartisan per lo sviluppo economico d’Australia, nel quale, dal leader dell’opposizione Peter Dutton, ci si aspetta la presentazione di ulteriori dettagli sulla proposta nucleare.
Nulla di troppo approfondito, almeno a giudicare da quanto anticipato dal portavoce dell’opposizione per l’ambiente, Jonno Duniam, che ha ammesso che è improbabile che Dutton parli di costi:
“Presenteremo i dettagli economici ben prima delle elezioni. Continueremo a sostenere l’idea di includere il nucleare nel mix energetico al momento opportuno. Non ci faremo spingere a rivelare i costi secondo i tempi del governo”.
Questo dibattito, che si rinnova ogni volta che si rilancia un’ipotesi alternativa alle proposte messe in campo dal governo, si inserisce anche nel contesto di un rapporto pubblicato la scorsa settimana, che ha rivelato che la bolletta elettrica media di una famiglia potrebbe aumentare fino a 665 dollari all’anno se il nucleare venisse aggiunto alla rete energetica. Jim Chalmers non ci è andato giù leggero, proprio enfatizzando la mancanza di dettagli nella proposta di Dutton e parlando del leader dell’opposizione e della sua idea come “un grande rischio per l’energia e i prezzi dell’elettricità in questo Paese”. La ‘follia economica’, secondo Chalmers e lo stesso Bowen, farà aumentare i costi che i cittadini dovranno affrontare in bolletta, e non rappresenterebbe quindi una valida alternativa né un giusto fattore valido per incrementare stabilità, sicurezza e affidabilità della rete energetica del Paese.
Sarà fondamentale fornire dati e riferimenti economici, tecnologici e scientifici, convincenti, affinché l’opposizione possa presentarsi agli occhi degli elettori come forza capace di concretezza quando si parlerà di programmi in materia di energia, anche e soprattutto per fornire una risposta adeguata alle repliche del governo, che è ragionevole attendersi sempre più pressanti da qui all’avvicinarsi della fatidica data della chiamate alle urne.
Già ora, e lo dimostrano le parole di Bowen e di Chalmers, la posizione laburista è molto chiara: quanto messo in campo dal governo è già reale, concreto e in fase di attuazione e sta mostrando risultati positivi, garantendo la transizione verso un sistema energetico più affidabile, sostenibile ed economicamente conveniente.
L’utilizzo di dati, analisi su domanda e offerta, e proiezioni future, nella replica degli uomini del governo Albanese va ribattuta e opposta con gli stessi strumenti altrimenti si rischia di far risultare più che giustificata la critica alla mancanza di realismo e pianificazione del progetto nucleare della Coalizione, soprattutto in considerazione dell’urgenza di soluzioni rapide ed efficaci per soddisfare quella che è destinata a essere una crescente domanda energetica.
Il messaggio, insomma, da parte laburista è alquanto chiaro: la transizione verso un mix energetico rinnovabile non soltanto è fattibile ma sembra essere anche necessaria per garantire un futuro sostenibile ed energeticamente sicuro per l’Australia.
La palla passa a Dutton e ai suoi uomini per replicare, fatti e numeri alla mano, alle critiche di Bowen e Chalmers.