ROMA - Vladimir Putin ha rilasciato una “dichiarazione molto promettente, ma non completa” sulla tregua in Ucraina, è quanto ha detto Donald Trump, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg. Il presidente americano ha aggiunto che vorrebbe incontrarsi e parlare con il leader russo.
“Sarebbe molto deludente” se la Russia respingesse il piano per la pace in Ucraina, ha commentato. “Sappiamo dove siamo con l’Ucraina, speriamo che facciano la cosa giusta”, ha concluso il presidente. Poi ha aggiunto di non credere che la Russia attaccherà altri alleati, “ci assicureremo che non accada”.
Queste dichiarazioni del presidente Trump sono state fatte durante l’incontro con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, nello Studio Ovale della Casa Bianca. “Discuteremo di cosa sta succedendo tra Ucraina e Russia. Vogliamo che la guerra finisca”, ha sottolineato il presidente americano, secondo il quale il conflitto “ha un costo enorme per gli Stati Uniti e altri paesi”.
Ma ha aggiunto che con Rutte si parlerà “anche di commercio”, prima di sottolineare che il segretario generale della Nato sta facendo un fantastico lavoro. “La Nato è diventata molto più forte con le mie azioni”, ha sottolineato Trump, “le cose stanno andando bene in Russia” e ci sono state “discussioni molto serie con Putin e altri”.
A una domanda dei giornalisti dello Studio Ovale sulla cooperazione transatlantica, il presidente Usa ha risposto: gli Stati Uniti “sono dall’altra parte dell’Oceano e i Paesi della Nato sono proprio lì... è ingiusto”, aggiungendo che sta “solo cercando di fermare la guerra in Ucraina”.
Yuri Ushakov, consigliere per la politica estera del presidente Vladimir Putin, ha detto oggi che una breve tregua in Ucraina servirebbe a Kiev per riprendere il fiato, mentre Mosca vuole una pace duratura. La proposta di cessate il fuoco di 30 giorni “deve essere modificata per tenere conto degli interessi della Russia, rappresenta solo l’approccio dell’Ucraina”, ha spiegato Ushakov, come riporta Interfax. “Si tratta di misure affrettate che non contribuiscono ad una soluzione duratura”, ha detto alla televisione russa.
Da parte sua, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che per Mosca, la Crimea e le regioni ucraine di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk sono “regioni della Federazione Russa” come è scritto nella Costituzione russa, e “questo è un dato di fatto”. Peskov non ha voluto commentare la notizia della Reuters secondo cui la Russia ha consegnato agli Usa una lista di richieste per chiudere la guerra, tra le quali anche il riconoscimento della Crimea e delle 4 regioni ucraine occupate.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha ribadito che Mosca ritiene “assolutamente inaccettabile” un eventuale dispiegamento di “peacekeeper” europei in Ucraina sostenendo che questo significherebbe, per il governo russo, “il coinvolgimento di questi paesi in un conflitto fisico diretto” con la Russia. La portavoce della diplomazia russa ha affermato che Mosca considera “anche l’espressione di tali piani un passo apertamente provocatorio, che non mira a risolvere il conflitto”, ma, a suo dire, a “mantenere illusioni malsane e dannose” del governo ucraino.