MELBOURNE - La dichiarazione è stata fatta dopo la sconfitta nella causa per diffamazione intentatagli dall’ex deputata liberale Moira Deeming.

Pesutto ha dichiarato ai giornalisti di essersi consultato con “un’ampia gamma di persone”, compresi colleghi, prima di prendere la decisione di non lasciare la sua posizione, nonostante la caduta d'immagine determinata dalla sentenza del giudice David O’Callaghan, che, avendolo trovato in torto, lo obbliga a pagare 300mila dollari di danni per le sue ripetute esternazioni diffamatorie nei confronti di Deeming.

La sentenza è stata emessa ieri presso la Corte Federale, a conclusione di un processo durato tre settimane e mezzo, tenutosi a settembre. Il giudice O’Callaghan ha stabilito che Pesutto ha diffamato Deeming attraverso un comunicato stampa, due interviste radiofoniche, una conferenza stampa e una mozione per la sua espulsione dal partito. Secondo la sentenza, Pesutto ha implicato che Deeming non fosse idonea a far parte del Partito liberale in parlamento a causa delle sue presunte associazioni con gruppi neonazisti.

“Due anni fa, questo mese, ho assunto la responsabilità di essere il leader dell’opposizione del Victoria e il premier alternativo - ha affermato Pesutto -. Abbiamo bisogno di una leadership migliore in Victoria, ed è per questo che ho assunto questo ruolo e intendo continuare a ricoprirlo”.

Pesutto ha anche negato le voci di malcontento all’interno del partito, sottolineando che nessuno dei suoi colleghi gli ha chiesto di dimettersi a seguito della decisione della Corte Federale.

Sky News Australia ha rivelato che Pesutto avrebbe avuto l’opportunità di risolvere il caso di diffamazione già a febbraio di quest’anno, quando Sue Chrysanthou, la legale che ha assistito Deeming, gli offrì un accordo di compromesso che prevedeva il pagamento di soli 100mila dollari, ma Pesutto scelse di procedere con il processo.