BOGOTÀ - A quasi una settimana dall’attentato contro il senatore e precandidato presidenziale colombiano Miguel Uribe Turbay, il governo colombiano ha inviato una dura risposta al senatore statunitense Marco Rubio, che aveva accusato il presidente Gustavo Petro di alimentare, con la sua “retorica incendiaria”, un clima politico violento. 

In un comunicato diffuso sabato scorso, Rubio aveva condannato l’attentato, definendolo una “minaccia diretta alla democrazia” e collegandolo indirettamente al linguaggio del governo di Bogotá.  

“La Colombia non può permettersi di tornare ai giorni oscuri della violenza politica. Il presidente Petro deve moderare la sua retorica e proteggere i funzionari pubblici”, aveva dichiarato. 

La replica è arrivata attraverso una lettera firmata dall’ambasciatore colombiano a Washington, Daniel García-Peña, e resa pubblica giovedì dal ministero degli Esteri colombiano. “Non accettiamo i suoi commenti nei confronti del presidente Petro”, si legge nella nota.  

L’ambasciatore ha ricordato che il presidente ha condannato l'attentato, ordinato un massiccio dispiegamento delle forze di sicurezza e rafforzato la protezione per tutti i candidati politici. 

García-Peña ha aggiunto che gli Stati Uniti possono invece contribuire utilmente offrendo assistenza tecnica e condividendo informazioni di intelligence per individuare l'origine dell’arma utilizzata e i mandanti dell’attacco. Il presidente Petro, ha confermato in un’intervista alla stampa internazionale che chiederà ufficialmente l’aiuto della Cia e della Fbi per far luce sull’accaduto. 

Nel frattempo, le condizioni di salute del senatore Uribe Turbay restano critiche. Secondo un bollettino medico pubblicato venerdì dalla Fundación Santa Fe de Bogotá, dove è ricoverato dal giorno dell’attentato (7 giugno), il senatore è ancora in terapia intensiva, con monitoraggio emodinamico e neurologico continuo, su richiesta della famiglia.  

Il centro medico ha precisato che il paziente è in stato critico, con prognosi neurologica riservata, e che nei prossimi giorni verrà effettuato un nuovo controllo d’imaging cerebrale per valutare l’evoluzione delle lesioni. 

Quanto all’indagine giudiziaria, il presunto autore materiale dell’attentato — un minorenne — è stato arrestato e martedì scorso ha ricevuto la formalizzazione delle accuse, che ha però negato. Un secondo sospettato, ritenuto coautore dell’attacco, è stato imputato ieri dalla procura generale.