Il Royal Australian College of General Practitioners (RACGP) ha pubblicato il suo settimo rapporto annuale Health of the Nation, lavoro che si concentra sulle capacità di attrarre e mantenere la forza lavoro dei professionisti.

Dalla ricerca emerge il dato che vede un numero da primato di pazienti che ottengono una visita medica, mentre meno dell’1% delle persone non riesce a vedere un medico quando ne ha bisogno.

Allo stesso tempo, è aumentato il tempo medio che i medici trascorrono con i pazienti.

Diviene evidente che la forza lavoro deve essere potenziata poiché sempre meno studenti di medicina scelgono la specializzazione di medico di famiglia e sempre più medici di famiglia si stanno adoperando per ridurre il proprio orario di lavoro o preparandosi ad abbandonare la professione.

“Quasi tre GP su 10 hanno segnalato la loro intenzione di ritirarsi nei prossimi cinque anni”, si legge nel rapporto pubblicato oggi.

Lo studio sottolinea, inoltre, una necessità di attenzione rivolta alla sostenibilità degli ambulatori, essendo risultati quattro titolari su cinque preoccupati per le possibilità di sopravvivenza del loro studio.

“Una robusta forza lavoro medica è essenziale per la salute della nostra nazione, ma si trova sotto pressione”, dichiara la presidente del RACGP Nicole Higgins.

“Il reclutamento e il mantenimento dei medici di base rimane il problema che la maggior parte dei titolari degli studi medici ritiene la sfida più gravosa.”

Il College richiede l’adozione di versamenti in forma di incentivi nei primi sei mesi di tirocinio dei medici di base della comunità, il congedo di studio e quello parentale retribuito per i medici di famiglia in formazione.

“È inconcepibile che al giorno d’oggi i medici di famiglia in formazione non ricevano un congedo parentale retribuito, e lo è ancora di più se si considera che ogni anno diventano medici di famiglia più donne rispetto agli uomini”, ha osservato la dottoressa Higgins.