CANBERRA - Il tasso di disoccupazione ha raggiunto a settembre il livello più alto degli ultimi quattro anni, alimentando le aspettative di un possibile taglio dei tassi d’interesse da parte della RBA già a novembre.
Secondo i dati diffusi dall’Australian Bureau of Statistics (ABS), il tasso di disoccupazione destagionalizzato è salito al 4,5%, rispetto al 4,3% rivisto di agosto (inizialmente stimato al 4,2%). Si tratta del valore più alto dal novembre 2021, e superiore alle previsioni di mercato, che puntavano su un incremento più moderato al 4,3%.
Nel mese di settembre, il numero di disoccupati è aumentato di 34mila unità, mentre l’occupazione complessiva è cresciuta di sole 15mila persone. Il tasso di partecipazione al mercato del lavoro è salito lievemente al 67%, segnalando un incremento nel numero di persone attive in cerca di occupazione.
Gli analisti sottolineano che questo inatteso aumento mette la RBA in una posizione delicata: da un lato l’inflazione rimane sopra le attese, dall’altro il mercato del lavoro mostra segnali di rallentamento. Secondo gli ecomomisti la Banca centrale è sempre più stretta tra due obiettivi contrapposti: stabilità dei prezzi e piena occupazione. Ogni sviluppo richiederebbe una risposta di politica monetaria diversa.
Molti esperti ritengono che la recente fiammata inflazionistica sia temporanea e che le pressioni di fondo stiano gradualmente diminuendo. “Con l’occupazione in calo e l’economia che rallenta, un taglio dei tassi a novembre appare giustificato, con una possibile ulteriore riduzione all’inizio del prossimo anno”, ha affermato un analista del settore finanziario.
Le aspettative di una riduzione dei tassi entro Natale si erano affievolite negli ultimi mesi, a causa di dati sull’inflazione più alti del previsto. Tuttavia, la governatrice della RBA Michele Bullock, parlando negli Stati Uniti, ha lasciato intendere che la politica monetaria potrebbe essere “leggermente restrittiva”, aprendo la porta a un allentamento se i dati lo permetteranno.
I prossimi indicatori chiave saranno i dati trimestrali sull’inflazione, attesi nelle prossime due settimane, che influenzeranno in modo decisivo le riunioni del consiglio della RBA di novembre e dicembre.