ROMA – I cinque referendum promossi dalle opposizioni non hanno superato il quorum: l’affluenza si è fermata intorno al 30,6%, ben al di sotto del 50% più uno richiesto per rendere valido il voto.  

L’iniziativa referendaria era stata interpretata, da molti all’interno della maggioranza, come un tentativo dell’opposizione di mettere in difficoltà il governo guidato da Giorgia Meloni, ma il mancato raggiungimento del quorum ha rovesciato la narrazione.  

Il centrodestra quindi esulta, parlando di una netta sconfitta dell’opposizione. 

“Hanno voluto trasformare i referendum in un voto sul governo Meloni. Il responso è chiaro: il governo ne esce rafforzato”, ha dichiarato Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Attuazione del programma. 

Sul profilo Instagram di Fratelli d’Italia è apparso un post con la scritta “Avete perso”, accanto alle foto di Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni, accompagnato dal commento: “L’unico vero obiettivo era far cadere il governo Meloni. Ma sono stati gli italiani a far cadere voi”. 

“Una sconfitta profonda, seria, evitabile. Un grande regalo a Giorgia Meloni e alle destre. Fuori dalla nostra bolla c’è un Paese che vuole futuro, non rese dei conti sul passato”, ha scritto su X l’eurodeputata Pd Pina Picierno, secondo la quale “ora servono maturità, serietà e ascolto, evitando acrobazie assolutorie sui numeri”. 

“Ha vinto l’astensionismo organizzato, rafforzato da quello spontaneo e dalla mancanza di informazione”, ha detto Riccardo Magi, segretario di +Europa e promotore del referendum.  

Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, non entrando nel merito dei quesiti ha definito fallimentare l’uso del referendum come strumento per avviare iniziative politiche. “Forse va cambiata la legge: servono più firme. Abbiamo speso molti soldi per schede all’estero, tornate bianche”, ha dichiarato, aggiungendo: “Grande rispetto per chi ha votato, ma è stata una sconfitta della sinistra e dell’opposizione che voleva usare i referendum contro il governo”. 

Intanto, è stata depositata in Cassazione una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per abolire il quorum previsto dall’articolo 75 della Costituzione. Pubblicata sulla piattaforma del ministero della Giustizia, l’iniziativa è promossa dal comitato “Basta quorum!”, composto da cittadini. 

“Oggi mantenere il quorum significa abolire i referendum”, spiegano i promotori. 

Primo firmatario è Mario Staderini, già protagonista della campagna che nel 2021 ha introdotto la firma digitale per i referendum.  

La proposta – formata da un solo articolo – chiede l’eliminazione del quorum per i referendum abrogativi e ora ha bisogno di 50.000 firme per l’approdo in Parlamento. 

“Il quorum è uno strumento dannoso: disincentiva la partecipazione, trasforma l’astensione in un’arma strategica, elimina il dibattito e distorce la volontà popolare”, afferma il comitato, che aggiunge: “È anacronistico: fu introdotto 80 anni fa, quando votava il 90% degli elettori e chi non lo faceva veniva sanzionato”.