MELBOURNE - L'incidente è accaduto il 5 giugno presso la clinica di Clayton, a Melbourne, dove l’embrione sbagliato è stato trasferito a una paziente: invece dell’embrione della sua partner, le è stato impiantato uno proprio.
La paziente desiderava partorire il figlio della propria compagna. Questo tipo di errore si ripete appena due mesi dopo che Monash IVF aveva chiesto scusa per un altro caso avvenuto a Brisbane, dove una donna aveva dato alla luce il figlio biologico di un'altra coppia.
Il ministro statale della Sanità, Mary-Anne Thomas, ha definito l’accaduto “completamente inaccettabile”, criticando l'amministrazione clinica dell’azienda. “È evidente che la direzione di Monash IVF deve analizzare attentamente cosa sta succedendo - ha affermato -. Dev’essere devastante per la coppia coinvolta”.
Gli esperti legali del settore hanno denunciato lacune normative nel sistema di fecondazione australiano. La legale Sarah Jefford di Surrogacy Australia ha dichiarato: “Nel campo della fertilità non c’è spazio per errori umani. E la mancanza di responsabilità è preoccupante”.
Monash IVF ha comunicato che amplierà la revisione indipendente già avviata dopo l’incidente di aprile, affidata alla legale Fiona McLeod. L’azienda ha precisato che i due errori sono avvenuti a distanza di anni, ma ha avviato comunque un’indagine interna.
Nel frattempo, ha promesso l’immediata introduzione di nuovi sistemi di verifica e conferma da parte dei pazienti, oltre agli attuali sistemi elettronici. L’episodio è stato segnalato anche al Reproductive Technology Accreditation Committee e al Regolatore Sanitario del Victoria.
L'azienda ha provveduto a informare gli assicuratori e gli enti di certificazione, affermando che l’errore dovrebbe essere coperto dalle assicurazioni. Nonostante ciò, le azioni della società sono crollate di oltre il 26%.