Ogni anno, migliaia di italiani decidono di lasciare la propria terra per raggiungere le sponde australiane. C’è chi parte per un’avventura di qualche mese, chi per un’esperienza di lavoro di qualche anno, e chi – invece – decide di rimanerci a lungo termine, affascinato dallo stile di vita più rilassato, dai panorami mozzafiato e dalle prospettive di lavoro, in media più promettenti che in Italia. L’Australia mette a disposizione dei lavoratori stranieri che vogliono prolungare il loro periodo di permanenza nel Paese un’ampia selezione di visti, tutti piuttosto diversi tra loro, alcuni più complessi degli altri e altri più difficili da ottenere. Quale scegliere, dunque, e come capire qual è il visto più adatto alla propria situazione? A queste e ad altre domande ha tentato di rispondere il Com.It.Es Victoria e Tasmania con l’appuntamento di lunedì sera scorso, l’Aperi-Visto. Un evento che ha visto la partecipazione dell’avvocato di migrazione Alessia Comandini e la presentazione al pubblico presente – tanti nuovi arrivati e giovani curiosi – di Witcare Hub, lo sportello d’informazione gratuito al quale la comunità italiana può rivolgersi per ottenere informazioni valide e aggiornate su tutto quel che c’è da sapere sulla vita in Australia. 

Come si può intuire dal nome, l’evento è consistito in un seminario informativo seguito da un aperitivo, un momento di networking e socializzazione. A dare il benvenuto a tutti è stato il presidente del Comitato degli Italiani all’Estero, Ubaldo Aglianò, che ne ha anche approfittato per spiegare ai nuovi arrivati in cosa consista questa istituzione e quale sia il suo obiettivo, ovvero quello di “mantenere i rapporti tra le autorità diplomatiche consolari e gli italiani d’Australia”. Dopodiché, ha passato la parola all’avvocato Comandini, che in questa sede in particolare si è concentrata sulle novità introdotte di recente al visto 482, ovvero il Temporary Skills Shortage – ciò che è più comunemente conosciuto come “Sponsor Visa”. 

L’avvocato Comandini ha spiegato che, tra le principali novità introdotte, è stato ridotto a un solo anno il periodo di esperienza lavorativa nel campo, rispetto ai due anni richiesti in precedenza. Inoltre, l’esperienza lavorativa non dovrà più essere continuativa, per cui i candidati potranno anche sottoporre a valutazione più esperienze di lavori: l’importante è che si sia accumulato un periodo di almeno un anno di esperienza pregressa in quel specifico campo e/o settore. Per conferire al lavoratore una maggiore flessibilità durante il periodo di sponsorizzazione, evitando che quest’ultimo possa rimanere incastrato in rapporti lavorativi scomodi e non pienamente soddisfacenti, è stata prevista anche la possibilità di cambiare datore di lavoro nel corso dei due anni, “continuando tuttavia a cumulare i periodi di sponsorizzazione al fine di maturare i due anni richiesti per la residenza”. Si avranno, dunque, 180 giorni dal momento in cui si cessa un contratto lavorativo per trovare un nuovo datore di lavoro. 

“Non è del tutto semplice ottenere uno sponsor. L’obiettivo della riforma, la più grande negli ultimi sette anni, è quello di semplificare l’intero processo e rendere il tutto più scorrevole”, ha commentato l’avvocato Comandini. “Ci saranno tre categorie per le quali potrà essere richiesto un visto 482: la Specialist Skills, la Core Skills e l’Essential Skills. Tutte queste categorie permetteranno, dopo un periodo che immagino rimarrà di due anni, di richiedere la residenza permanente”. 

Non è ancora chiaro quando la nuova riforma dei visti entrerà in vigore: quel che è certo è che ciò dovrà accadere entro fine anno, probabilmente verso l’ultima settimana del mese di novembre.  Al termine del seminario, una piccola sessione di domande e risposte che ha permesso ai presenti di ottenere chiarimenti e delucidazioni su alcune situazioni poco chiare. Dopodiché, parola a Luca Esposito e Barbara Zoroddu, che hanno brevemente introdotto il servizio Witcare Hub. Infine, un piacevole aperitivo di chiusura, nel corso del quale tutti i presenti hanno avuto modo di conoscersi e approfondire in privato con l’avvocato Comandini altri aspetti legati ai visti australiani e, più in generale, a tutto ciò che riguarda l’emigrazione.