In quanto uomo sono spaventato del mostro che dorme dentro di me. Perché io so che c’è, così come lo sente dentro di sé ogni uomo. Quando io e quella Fondazione di cui faccio fieramente parte, ‘Una Nessuna Centomila’ ci riuniamo, nei laboratori ci chiediamo sempre: ‘Ma noi uomini cosa possiamo fare? Cos’è che possiamo dire noi?’”. È il toccante intervento che alla prima tappa del suo tour nei teatri all’Auditorium Parco della Musica, Ermal Meta, uno dei più attivi membri del Laboratorio Artistico della Fondazione “Una Nessuna Centomila”, di cui è presidente onorario Fiorella Mannoia affiancata da Giulia Minoli, Lella Paladino e Celeste Costantino, ha fatto sulla violenza contro le donne con parole ferme e toccanti che hanno ricordato anche la sua storia personale. “Dobbiamo prendere consapevolezza del fatto che dentro di noi c’è un cane che dorme. Il più delle volte è un lupo ed è spaventoso. Attraverso l’educazione, attraverso l’amore, attraverso il dialogo il più delle volte, la maggioranza delle volte in verità, riusciamo a tenerlo a bada. Riusciamo a non cedere a quel tipo di istinto, ma c’è. Inutile negarlo, c’è”, ha proseguito Ermal Meta. 

Sul tema del consenso tanto dibattuto e sul quale la Fondazione è in prima linea ha dichiarato: “Un’altra cosa che mi spaventa è quando la vittima viene vittimizzata due volte. Quando la colpa è sempre sua. In quale percorso della nostra società si è interrotto qualcosa, dove si è spaccato qualcosa per colpevolizzare chi sta soffrendo? Per addossargli anche questo peso? Molti di voi conoscono la mia storia. Io ci sono passato, quando ero piccolo. Però adesso non sono più piccolo, adesso ho una figlia piccola che è la luce dei miei occhi. La mia domanda è: ‘Ma io cosa posso insegnare a questa bambina? Ed è giusto insegnarle di non avere paura? Perché a volte la paura è autoconservazione’. Io non ho una risposta a questa domanda, ma secondo me noi tutti insieme ce lo chiediamo forse a una risposta ci arriviamo, ognuno nel suo piccolo. Di cosa bisognerebbe veramente avere paura? Di se stessi. Perché noi siamo capaci di qualsiasi cosa. Ognuno di noi così come siamo capaci del bene, siamo capaci anche del male. Dobbiamo decidere da quale parte della palizzata vogliamo cadere ogni volta. Cerchiamo di cadere dal lato della gentilezza. Dal lato del non irrimediabile perché si può essere irrimediabili anche a parole, non solo nei gesti. Le cose che più mi ricordo con dolore della mia vita non sono gli schiaffi, non mi hanno mai lasciato tanti lividi, ma sono le parole che più mi hanno accoltellato, che più mi hanno fatto sanguinare. Partiamo da quelle. A tutti i miei fratelli dico: ‘Tenete gli occhi aperti, un occhio verso di voi e un occhio verso quella donna lì, quella ragazza, quella bambina lì. Perché tutti insieme possiamo fare rete e la rete è il simbolo del salvataggio’”.

Nato il 20 aprile 1981 a Fier, in Albania, all’età di 13 anni si è trasferito a Bari insieme alla madre, al fratello Rinland e alla sorella Sabrina, troncando di netto i rapporti con il padre violento. Nel suo primo singolo da solista, “Lettera a mio padre”, ha raccontato proprio di questo difficile legame. La madre Fatima è stata primo violino dell’orchestra di Fier e Meta è cresciuto ascoltando soprattutto musica classica. All’età di 16 anni ha iniziato a suonare pianoforte e chitarra, debutta nel mondo della musica entrando come chitarrista nel gruppo Ameba 4 con cui, nel 2006, prende parte al Festival di Sanremo nella sezione Giovani. Nel 2007 fonda, a Bari, la band La Fame di Camilla con cui incide tre album in studio tra il 2009 e il 2012. La band tiene molti concerti dal vivo e nel 2010 concorre nella sezione Giovani del Festival di Sanremo. Dopo lo scioglimento del gruppo, Meta si dedica all’attività di autore e scrive testi per cantanti molto noti, tra cui Emma, Francesco Renga, Marco Mengoni e Francesca Michielin. 

Nel 2014 esce in radio il suo primo singolo da solista, la già citata “Lettera a mio padre”. L’anno successivo esce il suo nuovo singolo, “Odio le favole”, e Meta partecipa alla sezione Giovani di Sanremo venendo selezionato per la categoria Nuove Proposte dell’anno successivo. Nel 2016 esce “Umano”, il suo primo album da solista. Nel 2017 è in gara tra i Big di Sanremo con il brano “Vietato morire” e si classifica terzo. Nello stesso anno lancia il suo nuovo album, “Vietato morire”, da cui, tra gli altri, è estratto anche il singolo “Piccola anima” in collaborazione con Elisa. Nel 2018 partecipa a Sanremo e vince in coppia con Fabrizio Moro con il brano “Non mi avete fatto niente”. Nel 2021 arriva il suo quarto disco, “Tribù urbana”, anticipato dal singolo “No Satisfaction”. Nello stesso anno partecipa al Festival di Sanremo e si classifica terzo con il brano “Un milione di cose da dirti”. Nel 2022 Meta debutta come scrittore con “Domani e per sempre”. Nel 2024 conduce insieme a Noemi il Concerto del Primo Maggio mentre tra i suoi progetti più recenti c’è invece l’album “Buona fortuna”, il suo quinto disco, dedicato alla figlia primogenita. Ed Ermal Meta, con Noemi e BigMama condurranno il Concertone del Primo maggio 2025 che quest’anno tornerà nella sede tradizionale di Piazza San Giovanni. I tre artisti tornano così sul palco del Concertone dopo il successo della scorsa edizione.