Io e Adriano Celentano eravamo amicissimi, ma da cinque anni è scomparso, non risponde più al telefono. Forse - dice con ironia Teo Teocoli - è morto”.
Leggende e memorie di una colonna portante della televisione e della comicità italiana. Dall’infanzia come emigrante a Milano fino alla passione per il Milan, dagli incontri ravvicinati con Salvador Dalì fino agli anni di convivenza con Franco Califano. Teo Teocoli (nella foto) racconta con la sua solita vivacità e anche un pizzico di amarezza il legame storico, e ormai spezzato, con l’amico di una vita Adriano Celentano.
“Era il mio idolo assoluto. Gli facevo il filo; andavo sempre sotto casa sua in via Gluck. Lui faceva il militare e io avevo 14 anni. Quando arrivava con la Giulietta diceva: ‘Eh, ma tu sei sempre qui; è vero che mi assomigli però non devi venire qua tutte le sere. Dai vieni su’. E mi ha portato su in una casa di ringhiera”.
“Lui disse alla mamma: ‘Guarda, questo ragazzo come mi somiglia’, e lei disse: ‘Eh, dal giorno alla notte’. Così diventai amico di Adriano piano piano. Prima ero un codazzo, poi diventai amico, poi amicissimo e poi da cinque anni è finito tutto. Lui è scomparso, non risponde al telefono, non parla più con nessuno. Ha avuto una delusione artistica però, che cavolo. Abbiamo fatto una quarantina di compleanni insieme perché lui compiva gli anni il 6 gennaio, quindi nel giorno dell’Epifania. Univa le due cose e abbiamo sempre fatto delle belle feste. In questi ultimi anni non risponde più neppure al telefono, forse è morto, scherzo naturalmente ma... almeno dimmi una frase storica... un ‘ciao ragazzi’... Adriano, se ci sei batti un colpo”.