WASHINGTON – È testa a testa tra Kamala Harris e Donald Trump. Stando all’ultimo sondaggio Reuters/Ipsos, la candidata dem alla presidenza degli Stati Uniti mantiene un vantaggio marginale di un punto percentuale sul repubblicano, colmando così il divario creatosi nelle ultime settimane della corsa alla rielezione del presidente Joe Biden.
Il sondaggio, che ha visto coinvolti 1.025 adulti statunitensi, tra cui 876 elettori registrati, ed è durato tre giorni, indica che la vicepresidente USA è sostenuta dal 43% degli elettori, mentre il magnate, dal 42%, con un margine di errore di 3,5 punti percentuali.
Harris, negli ultimi 10 giorni, è riuscita a consolidare la sua posizione di candidata democratica, dopo che l’81enne Joe Biden si è arreso alle crescenti pressioni all’interno del suo partito, ritirandosi dalla corsa alla Casa Bianca. Da allora, Harris ha ricevuto un’ondata di donazioni - si parla 200 milioni di dollari in pochi giorni - nonché l’appoggio di personalità politiche e VIP del mondo dello spettacolo.
Gli elettori hanno iniziato a guardare con favore a Kamala Harris nell’ultimo mese, dopo che le voci sul ritiro del presidente USA si facevano sempre più insistenti.
Oggi il 46% degli elettori ha un’opinione positiva della vicepresidente USA, contro il 51%, che la vede in modo negativo. Lo scorso 2 luglio, in un precedente sondaggio, i dati parlavano di un 40% di favorevoli e 57% sfavorevoli.
Nello stesso periodo il gradimento di Trump è invece rimasto invariato: il 41% degli elettori registrati lo giudicava positivamente, contro il 56% di sfavorevoli. Stando ai sondaggi, gli elettori preferiscono l’approccio di Trump in materia di economia, immigrazione e criminalità, mentre ritengono che Harris abbia un piano migliore in materia di assistenza sanitaria.
Reuters sottolinea che i sondaggi a livello nazionale misurano il sostegno degli elettori americani ai politici, ma la presidenza solitamente si conquista in Stati come Arizona, Michigan e Pennsylvania, che spostano l’equilibrio nel Collegio elettorale degli Stati Uniti.
Kamala Harris sarà l’unica candidata dem alla votazione virtuale per la nomination, che comincerà il primo agosto e terminerà entro il 5 dello stesso mese. Lo ha fatto sapere il comitato nazionale del partito. La Vicepresidente si è già assicurata verbalmente l’impegno di 3.923 delegati, ben oltre il quorum necessario per diventare la candidata del partito alla Casa Bianca.
Intanto, stanno facendo discutere le parole del tycoon durante un’intervista alla National Association of Black Journalists (Nabj), in cui ha messo in discussione l’origine ‘black’ della sua rivale nella corsa per la Casa Bianca. “Per molti anni ho creduto che Kamala Harris fosse indiana, perché parlava solo delle sue origini indiane. A un certo punto è diventata nera”, ha detto Trump, suscitando la reazione indignata del pubblico.
I commenti di Donald Trump sull’identità razziale di Kamala Harris sono “offensivi” e “ripugnanti”, come ha subito risposto la portavoce della Casa Bianca, Karin Jean-Pierre. “Nessuno ha il diritto di dire a qualcuno chi è. Lei è la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris. Dobbiamo portare un po’ di rispetto al suo nome, punto”.
Intanto, il potente sindacato dell’auto Uaw ha annunciato il suo endorsement per Kamala Harris. Un sostegno importante soprattutto nello Stato principale del settore, quello in bilico del Michigan, dove c’è la capitale dell’auto: Detroit.