BRUXELLES (BELGIO) - Primo storico successo per Leonardo Fabbri nella finale di Diamond League a Bruxelles con il record italiano di 22,98, battuto l’oro olimpico del peso Ryan Crouser (22,79).

Trionfo anche per Gianmarco Tamberi: con 2,34 è ancora il campione della Diamond League nel salto in alto dopo le vittorie del Diamante nel 2021 e 2022.

A completare la magica serata azzurra è Larissa Iapichino che conquista il Diamond Trophy con 6,80 nel lungo (0.0). Sorride, spalanca le braccia in segno di festa, incassa i complimenti di Crouser, corre ad abbracciare coach Paolo Dal Soglio, poi afferra la bandiera tricolore e se la mette intorno al collo.

È una serata memorabile per Leonardo Fabbri: una cannonata al primo lancio, una bordata a un soffio dai 23 metri tanto desiderati e sfuggiti di un nulla, a un passo dal record europeo di 23,06 di Ulf Timmermann.

Parigi, purtroppo, non si cancella in un attimo, ma la stagione di Leo è comunque sensazionale e un giorno realizzeremo ancora meglio cosa sia riuscito a combinare: quello di stasera è il 35esimo lancio dell’anno oltre i 22 metri, il capolavoro che serve per infliggere la terza sconfitta di fila in una finale di Diamond League al campionissimo Ryan Crouser (22,79) che stasera deve arrendersi al fiorentino dell’Aeronautica e alla ‘famè che gli è rimasta, anzi è cresciuta, dopo le Olimpiadi.

Dopo la botta iniziale, arriva un nullo, poi un 21,98, altri due nulli e un 21,86. Terzo posto per il giamaicano Rajindra Campbell (21,95), ritirato lo statunitense Joe Kovacs dopo il primo lancio.

“È una vita che sognavo questo Diamante - le parole di Fabbri, che vince anche i 30 mila dollari del premio e firma il record di un meeting di lusso come il Memorial Van Damme di Bruxelles - Sapevo che l’unico modo per battere Crouser sarebbe stato sparare tutto al primo lancio, e così è stato. È bello ricominciare la preparazione con stimoli importanti: so di valere il record europeo ma anche quello mondiale, e il prossimo anno ci proverò in ogni modo, con le persone splendide che ho intorno è tutto possibile”.

Vincere: fatto. Saltare 2,34 come nelle finali del 2021 e del 2022: fatto. Gianmarco Tamberi è il re della Diamond League per la terza volta in carriera, con la stessa misura delle prime due occasioni a Zurigo.

È il verdetto della serata di Bruxelles che, se possibile, aumenta il rimpianto olimpico per Gimbo, apparso comunque sereno dopo la gara: “Sono molto più tranquillo rispetto a Parigi anche se resta un pò di rammarico - commenta il campione del mondo - saltare 2,34 con 10 gradi significa tutto. È un segnale molto forte, si può reagire come ho fatto io, bisogna farlo. Dedico questa vittoria a tutti quelli che mi sono stati vicini in quelle giornate. Dopo le Olimpiadi ho fatto cinque gare, ne ho vinte quattro. Ripartiamo da qui”.

È un botta e risposta appassionante con l’ucraino Oleh Doroshchuk. Un percorso identico fino alla seconda prova a 2,34 (compreso il 2,28 alla seconda e il 2,31 alla prima). Si decide tutto sul terzo tentativo alla misura ‘simbolo’ delle finali Diamond di Gimbo: l’ucraino non stacca e abbandona il salto, l’azzurro delle Fiamme Oro fa ballare l’asticella, che però resta su, scatenando il pubblico dello stadio Re Baldovino.

A completare la splendida notte italiana allo stadio Re Baldovino ci pensa Larissa Iapichino, al rientro in gara dopo le Olimpiadi di Parigi, capace di saltare 6,80 nel lungo (0.0) e di conquistare il primo Diamond Trophy della carriera.

L’immagine più bella e quella di Gimbo che, vinta la propria gara, si precipita ad abbracciare i due compagni azzurri che insieme a lui hanno firmato l’impresa.

Da segnalare anche il quinto posto di Ayomide Folorunso nei 400 ostacoli (55.37) e la sesta piazza di Roberta Bruni nell’asta (4,55).