COMO - Ramona Rinaldi, la donna di 39 anni trovata morta nel box doccia del bagno dell’appartamento di famiglia a Veniano (Como) all’alba dello scorso 21 febbraio, non si sarebbe suicidata. Il marito Daniele Re, disoccupato di 33 anni, è indagato dalla procura di Milano per omicidio volontario.
Era stato lui a chiamare i soccorsi attorno alle 5 del mattino, chiedendo aiuto e riferendo che la moglie si era chiusa a chiave in bagno e non gli rispondeva più da alcuni minuti. L’uomo è accusato dalla Procura della Repubblica di Como di omicidio e maltrattamenti.
Una squadra di carabinieri del Ris di Parma è arrivata a Veniano per eseguire un sopralluogo all’interno dell’abitazione in cui Ramona - che lavorava in un supermercato di Olgiate Comasco - viveva con il compagno e la loro bambina di sei anni.
Sono due, in particolare, le domande a cui per ora gli investigatori non hanno ancora fornito una risposta. La prima riguarda le modalità dell’eventuale delitto, visto che la donna è stata trovata impiccata nel box doccia, mentre la seconda riguarda la porta del bagno, che stante la richiesta di aiuto di Re doveva essere chiusa dall’interno. Ora, in Procura è atteso l’esito degli accertamenti del Ris dal quale probabilmente dipenderà li proseguimento dell’inchiesta.
Gli inquirenti hanno sequestrato telefoni e pc, insieme alle immagini registrate da una telecamera collocata all’esterno di un ristorante non lontano dall’abitazione di famiglia. Già convocato in Procura nei giorni scorsi, l’indagato ha respinto ogni accusa.
“Ha chiarito e negato ogni responsabilità nella morte della moglie”, afferma il suo legale, Davide Montani. Nelle scorse ore si è diffusa la voce che l’indagato avesse fatto perdere le proprie tracce ma in realtà si era temporaneamente assentato, non avendo alcun obbligo di presenziare al sopralluogo nella sua abitazione.