KIEV - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato, intervenendo in collegamento video a un vertice militare a Oslo, che domani si terrà un vertice di leader europei a Kiev: “In Ucraina ci stiamo preparando a un incontro con i leader della coalizione dei volenterosi”.
Zelensky ha assicurato che “abbiamo bisogno di questa coalizione, e deve essere sufficientemente forte da garantire la sicurezza in linea con la nostra visione comune. Sono certo che l’Europa trarrà beneficio da questo lavoro di squadra, che contribuirà a rafforzare l’intera architettura di sicurezza esistente. Domani avremo gli incontri”.
Il leader ucraino ha annunciato, inoltre, che l’Ucraina è “pronta” a condurre “tutti i formati di negoziati” con Mosca per trovare una soluzione al conflitto scatenato dall’invasione russa. “Ma affinché ciò accada, la Russia deve dimostrare di voler seriamente porre fine alla guerra, a partire da un cessate il fuoco completo e incondizionato”, ha proseguito il presidente ucraino in un messaggio pubblicato sui social media.
Da parte sua, il presidente Donald Trumo ha detto: “penso che stiamo facendo buoni progressi” nei negoziati per la pace in Ucraina, e ha commentato che “se non fossimo stati coinvolti, forse la Russia si sarebbe preso tutto”.
Commento ripreso dal vicepresidente Usa JD Vance che, in una intervista a Fox News, ha detto: “La Russia non può aspettarsi di ottenere territori che non ha ancora conquistato”, spiegando che la richiesta di terre non ancora controllate dalle forze russe fa parte “degli elementi che hanno incluso nel piano di pace iniziale”.
Nell’intervista, Vance ha ribadito le dichiarazioni rilasciate mercoledì al meeting dei leader di Monaco a Washington, dove ha detto che Mosca “chiede troppo” e probabilmente dovrà fare delle concessioni. Ma Vance ha spiegato che le richieste altissime del Cremlino hanno senso perché la Russia crede di vincere la guerra. “Sapevamo che la prima offerta russa sarebbe stata eccessiva, sapevamo che avrebbero chiesto più di quanto fosse ragionevole dare, è così che spesso funzionano i negoziati – ha affermato –. Ma non è questo che mi preoccupa. Ciò che mi preoccuperebbe è se concludessimo che i russi non stanno negoziando in buona fede”, ha aggiunto.
La telefonata odierna tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è andata “molto bene”. Lo ha detto all’Afp un alto funzionario presidenziale ucraino, secondo cui la conversazione, tenuta in inglese, è durata circa venti minuti e ha avuto come argomenti principali “la diplomazia e il cessate il fuoco” che Washington e Kiev stanno cercando di instaurare in prima linea contro l’esercito russo. Sempre secondo la fonte, i due leader hanno discusso anche dell’accordo sui minerali ratificato oggi dal parlamento ucraino.
Gli alleati di Kiev nell’Ue hanno approvato la creazione di un tribunale per processare i leader russi per “crimine di aggressione contro l’Ucraina”, riuniti oggi a Leopoli nello stesso giorno in cui la Russia commemora la fine della Seconda Guerra Mondiale con una grande parata militare a Mosca. “Accogliamo con favore il completamento dei lavori tecnici sulla bozza degli strumenti giuridici necessari per istituire, nell’ambito del Consiglio d’Europa, un Tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l’Ucraina”, si legge in una dichiarazione congiunta pubblicata dal Ministero degli Esteri ucraino.
“La creazione del tribunale speciale per il crimine di aggressione significa che nessuno deve essere lasciato impunito per questi crimini, nemmeno i leader che hanno deciso di inviare i soldati qui per commettere crimini di guerra e atrocità – ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas a Leopoli –. È un segnale molto importante, così com’è fondamentale che quelle nazioni che credono nei principi della carta delle Nazioni Unite si uniscano al tribunale”.
L’istituzione del tribunale speciale per il crimine d’aggressione contro l’Ucraina ha ricevuto il necessario sostegno politico da oltre 38 Paesi e dall’Ue, ha spiegato il segretario generale del Consiglio d’Europa, Alain Berset, sottolineando che l’appoggio “dimostra unità e determinazione nel garantire una pace giusta e duratura” e che il tribunale “può contribuire a plasmare il futuro dell’Ucraina per le generazioni a venire”.
L’iter per istituire il tribunale potrà iniziare dopo l’invito formale del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, atteso nel corso della sessione annuale del comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, in programma il 14 maggio a Lussemburgo. Nel dettaglio, già nelle prossime ore il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, dovrebbe consegnare una lettera al Segretario generale dell’istituzione paneuropea per invitarlo ad avviare la procedura.
Il Consiglio d’Europa specifica, inoltre, che “alcuni Paesi che sostengono l’idea del tribunale speciale sono ancora impegnati in delicate discussioni diplomatiche” e che la lista degli Stati che vi aderiranno sarà resa nota quando i documenti legali fondamentali per l’istituzione e il funzionamento del tribunale saranno formalmente accettati.
Intanto, l’Ungheria ha annunciato di aver espulso due diplomatici ucraini, accusandoli di spionaggio, dopo che il servizio di sicurezza ucraino Sbu ha dichiarato di aver arrestato due presunte spie ungheresi. “Oggi abbiamo espulso dall’Ungheria due spie che lavoravano sotto copertura diplomatica presso l’ambasciata ucraina a Budapest”, ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto in un video pubblicato su Facebook.