KIEV - Donald Trump non ha offerto nessuna concessione a Vladimir Putin, almeno secondo quanto affermato da Marco Rubio, che ha difeso la politica sull’Ucraina dell’amministrazione Trump durante un’audizione al Senato. “Non ha ottenuto una singola concessione”, ha aggiunto il segretario di Stato, parlando di Putin.
Rubio ha detto che Trump non vuole imporre nuove sanzioni alla Russia perché crede che se minacciati con delle sanzioni i russi smetteranno i colloqui, ed “è positivo poter parlare con loro e spingerli al tavolo” negoziale. “Se in effetti sarà chiaro che i russi non sono interessati a un accordo di pace e vogliono solo continuare a combattere una guerra, allora si potrebbe arrivare veramente al punto di dover imporre nuove sanzioni”, ha aggiunto il segretario di Stato.
Durante l’audizione di fronte ai suoi ex colleghi della commissione Esteri del Senato, Rubio è stato attaccato dalla democratica Jeanne Shaheen che ha detto che è grazie al sostegno della Cina e alla rinuncia del presidente Trump alle pressioni americane che “Putin non si sente forzato ad accettare il cessate il fuoco”. Un’accusa alla quale Rubio ha risposto assicurando che “nessuna sanzione russa è stata revocata, ogni singola sanzione imposta dalla precedente amministrazione è rimasta. Quindi abbiamo la stessa pressione oggi che avevamo durante la precedente amministrazione”.
Intanto, dopo il colloquio telefonico avvenuto tra Zelensky e Meloni, il presidente ucraino ha dichiatato di aver “avuto un buon colloquio con il presidente del Consiglio dei Ministri italiano". E sono emerse “come sempre, belle idee”, ha scritto il leader ucraino su X. Durante il colloquio telefonico, Zelensky ha spiegato di aver riferito a Giorgia Meloni “dei colloqui di ieri con il presidente Trump e i leader europei”.
In questo contesto, "stiamo coordinando le nostre posizioni”, ha scritto Zelensky nel post sottolineando che “l’talia sostiene tutti gli sforzi volti a raggiungere una pace autentica”. Con Meloni, ha aggiunto, “abbiamo concordato di restare in contatto sui prossimi passi” da compiere.
Zelensky ha anche annunciato di aver avuto “un’importante conversazione” telefonica con il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, e di averlo ringraziato per la sua posizione “forte e costruttiva a sostegno dell’Ucraina”.
Riferendo di aver fatto il punto con Merz sui colloqui avuti ieri con Trump e i leader europei, Zelensky ha spiegato che “stiamo coordinando tutti i nostri contatti e le nostre iniziative il più strettamente possibile”, sottolineando che “è fondamentale mantenere l’unità tra tutti gli alleati e cercare soluzioni che possano davvero mettere fine a questa guerra con una pace giusta”.
E ha concluso ammettendo che “abbiamo anche parlato della ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra. Dobbiamo già pensarci e avere un piano chiaro che possa contribuire a raggiungere una pace autentica”.
La Russia, da parte sua, ha dichiarato di non essersi “mai tirata indietro da eventuali colloqui ed è pronta a portare avanti i propri contatti con la parte ucraina”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, precisando che la continuazione dei colloqui dipende dall’Ucraina. “La parte russa ha ribadito la sua disponibilità a raggiungere un accordo finale equo della crisi”, ha aggiunto.
Per Zakharova, Kiev deve decidere se cooperare a un memorandum in vista di un futuro accordo di pace. Nel suo briefing settimanale, Zakharova ha anche accusato gli alleati dell’Ucraina in Europa di aver impedito il dialogo diretto con la Russia.
Intanto l’Ue ha approvato il diciassettesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. “Appena terminata una telefonata con Volodymyr Zelensky. Stiamo coordinando da vicino i prossimi passi - ha scritto su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen - L’Europa ha appena adottato il suo 17º pacchetto di sanzioni dure e incisive. È in preparazione un 18º pacchetto, con ulteriori misure ancora più forti. È il momento di intensificare la pressione sulla Russia per arrivare a un cessate il fuoco”.
Anche il governo britannico ha annunciato una nuova ondata di sanzioni contro la Russia. I nuovi provvedimenti - in totale verranno adottate cento nuove misure - prendono di mira “entità che operano a favore della macchina militare russa, delle esportazioni di materie energetiche e della guerra informatica e le istituzioni finanziarie che contribuiscono al finanziamento” della guerra da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. A darne l’annuncio è stato il ministero degli Esteri britannico in un comunicato.
“Ho ringraziato la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e l’intera Ue per il 17º pacchetto di sanzioni. È un passo nella giusta direzione”, ha scritto Zelensky su X. “È importante imporre severe restrizioni alla flotta di petroliere russe, che serve a finanziare omicidi, così come a tutti i piani che la Russia utilizza per costruire la sua industria militare. Maggiore è la pressione sulla Russia, maggiori saranno gli incentivi che Mosca avrà a muoversi verso una vera pace”.
Il leader ucraino, inoltre, ha aggiunto che “Ursula ed io abbiamo anche discusso dei preparativi per il 18° pacchetto di sanzioni dell’Ue. Petrolio russo, infrastrutture commerciali per l’energia, banche e sistemi finanziari: questi sono i settori che danneggiano maggiormente la Russia e quindi contribuiscono maggiormente alla pace. Ringrazio tutti coloro che sostengono sanzioni più severe e prendono decisioni forti”.