CAGLIARI - Fiumi di denaro per la promozione della Sardegna, per realizzare collane di libri dedicate alle isole minori, ma anche documentari, convegni e incontri in tutto il mondo. Milioni di euro che secondo i militari della Guardia di finanza non sarebbero serviti per tutelare e far conoscere il patrimonio costiero dell’isola al resto del mondo, ma per viaggi, trasferte internazionali, beni di lusso, l’affitto di una villa a Capri e l’acquisto di altri quattro immobili tra cui due ville nel capoluogo regionale sardo. È quanto hanno scoperto gli investigatori del Nucleo di Polizia economico-finanziaria cagliaritano che hanno arrestato l’ex direttore dell’Agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna, Giovanni Piero Sanna, 64 anni di Sorgono, la sorella Maria Grazia Sanna Cabras, di 59, e un amico dell’allora direttore, il brasiliano di 44 anni Tiago Geissler Queiroz. I tre sono agli arresti domiciliari. Sequestrati beni immobili per tre milioni di euro. Indagati altri due nipoti di Sanna. Tutti devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere, peculato, sostituzione di persona, falsità materiale e autoriciclaggio.
Secondo l’accusa, dal 2020 al 2024 avrebbero sottratto circa due milioni di euro destinati alla valorizzazione e alla conservazione del patrimonio costiero della Sardegna. Al vertice del gruppo ci sarebbe stato l’ex direttore dell’Agenzia Conservatoria il quale, “attraverso 13 fittizie associazioni culturali no profit rappresentate da diversi prestanome o da persone totalmente ignare - precisano dalla Finanza - nonché una società di capitali a lui riconducibile, avrebbe drenato soldi pubblici. Circa due milioni di euro usati poi per viaggi e trasferte private, la locazione di una villa a Capri, l’acquisto di quattro immobili e di beni di lusso, abbigliamento e altri oggetti personali. Il denaro usciva dalle casse della Conservatoria attraverso contributi alle associazioni culturali no profit per la realizzazione di progetti e conferenze, di fatto mai realizzati, per la promozione della cultura, della storia e del territorio della Sardegna anche attraverso collane di libri, documentari di cui venivano emesse le fatture ma che non venivano mai realizzati”.
A far scattare le indagini, un esposto presentato dall’attuale direttrice dell’Agenzia, Maria Elena Dessì, nominata dalla Giunta Todde in sostituzione di Sanna, indicato dall’esecutivo Solinas e sospeso da ogni ruolo dirigenziale che aveva assunto dall’agosto 2024 al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Lo stesso ministero, si apprende da fonti del Masaf, si è detto “estraneo alla vicenda”.