MELBOURNE - L’apologia formale agli Aborigeni del Victoria, pronunciata oggi da Allan al Parlamento, avrebbe dovuto rappresentare un momento di unità e riconoscimento storico. Invece, il voto contrario dell’opposizione ha trasformato la cerimonia in uno scontro politico che ha dominato la giornata.
Davanti a una camera gremita e richiamata in seduta speciale, Allan ha chiesto scusa per le leggi, le politiche e le decisioni che per decenni hanno espropriato terre, separato famiglie e tentato di cancellare culture e identità. “Per le lacrime nel buio, per i bambini portati via e mai tornati, per le Stolen Generations, diciamo ‘scusa’”, ha dichiarato.
Il gesto risponde a una raccomandazione della Yoorrook Justice Commission e rientra negli impegni assunti nell’ambito del primo trattato statale con le comunità aborigene. Proprio questo riferimento ha spinto Liberali e Nazionali a opporsi alla mozione, sostenendo che la formulazione “sottoscrive” il trattato che la Coalizione promette di abolire entro 100 giorni qualora vincesse le elezioni del 2026. La mozione è comunque passata 56 a 27, tra gli applausi della maggioranza e i cori di “shame” rivolti all’opposizione.
La leader dell’opposizione Jess Wilson ha pronunciato scuse proprie, ricordando l’apologia bipartisan del 1997 sotto il premierato di Jeff Kennett, e quella nazionale di Kevin Rudd nel 2008. Ma ha insistito che il disaccordo riguarda “il metodo, non il principio”: “Non abbiamo ereditato una colpa collettiva, ma una responsabilità: affrontare lo svantaggio degli aborigeni”.
All’esterno del dibattito, ulteriori tensioni sono emerse dopo le rivelazioni pubblicate dal quotidiano Herald Sun su documenti segreti riguardanti possibili future “reparations” tramite il percorso del trattato. I documenti, ottenuti tramite Freedom of Information (FOI), ricordano due importanti accordi di insediamento già conclusi — per un totale di quasi 110 milioni di dollari — e definiscono il trattato “la via preferita” per richiesta di riconoscimenti, terra o programmi mirati.
Il governo Allan ribadisce che il trattato statale non prevede compensazioni finanziarie, ma in parlamento il ministro statale per la la Famiglia e la Terza età Lizzie Blandthorn non ha escluso esplicitamente che possano emergere in futuri accordi, alimentando le accuse della Coalizione di “aver nascosto le vere intenzioni”.
Mentre il Victoria si prepara a celebrare l’avvio del trattato con un grande evento pubblico da tenersi nella capitale, il percorso verso la riconciliazione appare segnato tanto dalla sua importanza simbolica quanto dalle inevitabili fratture politiche.