Ieri sera il ministro degli Esteri Penny Wong ha diffuso un videomessaggio con il quale ha esortato i cittadini australiani con origini libanesi, e quelli in visita, a partire dopo l’assassinio di uno dei comandanti di Hezbollah nel paese e quello del leader di Hamas Ismail Haniyeh in Iran.
“Il mio messaggio ai cittadini australiani e ai residenti in Libano è: ora è il momento di partire. Se siete in Australia e state pensando di viaggiare in Libano, non fatelo. Alcuni voli commerciali sono ancora operativi. Se potete partire, dovete farlo.”
Il governo prevede che l’aeroporto di Beirut verrà chiuso in caso di conflagrazione di un conflitto allargato, tagliando la principale via d’uscita dal paese.
Nel caso in cui l’ipotesi dovesse concretizzarsi, il governo potrebbe utilizzare il servizio traghetti per far uscire le persone dal Libano portandole a Cipro, come fece quando evacuò più di 5mila persone con la cittadinanza australiana durante la guerra del Libano del 2006.
I funzionari del Dipartimento degli Esteri avvertono, però, che non vi è alcuna garanzia che un’operazione di salvataggio così imponente sia fattibile.
Il governo stima che nel paese vi siano almeno 15mila australiani, ma la cifra reale potrebbe arrivare a 20 o addirittura a 30mila.
È difficile individuare la cifra perché molti libanesi con la cittadinanza australiana vivono permanentemente nel paese mediorientale o lo visitano frequentemente, senza darne notifica al governo australiano.
Nel suo video, il ministro degli Esteri afferma che l’aeroporto di Beirut “potrebbe chiudere completamente se la situazione peggiorasse”.
“E se ciò accadesse, il governo potrebbe non essere in grado di aiutare gli australiani ancora in Libano a evacuare. Potreste non essere in grado di lasciare il Libano per un lungo periodo.”
Wong ha anche scritto alle principali organizzazioni della comunità libanese australiana chiedendo loro di cooperare con il governo nella diffusione del messaggio.
La complessa composizione della comunità libanese in Australia – che comprende musulmani sciiti e sunniti, nonché cristiani maroniti – comporta una serie di ostacoli per il governo nell’opera di diffusione dell’allerta.
Un funzionario governativo ha dichiarato che molti australiani in Libano sembrano ignorare gli avvisi di viaggio.
Il presidente dell’Associazione libanese australiana Raymond Najar ha detto che molti australiani libanesi stanno ignorando gli avvertimenti perché vogliono rimanere in Libano con le loro famiglie.