Sono sbarcato a Melbourne 60 anni fa: esattamente il 18 ottobre 1957. Avevo con me una piccola valigia con pochi effetti personali e tanti sogni. Destinazione: Bonegilla.

Due anni dopo, il 4 novembre 1959, va in stampa a Melbourne e viene distribuita in tutti gli Stati d’Australia la prima edizione de IL GLOBO, il nuovo settimanale per gli italiani residenti in Australia. Portava la mia firma come Fondatore e Direttore.

Il Globo First Edition

Da allora sono passati 58 anni, 58 lunghissimi anni.

E’ arrivato quindi per me il momento di tirare i remi in barca e lasciare la Direzione del Gruppo Editoriale ed il mio posto nel Consiglio di Amministrazione, ad un giovane, Julius Larobina, che saprà portare avanti quel che eredita e capace di porsi nuovi obiettivi da raggiungere in futuro.

Il mio primo pensiero, nel momento di ritirami, torna indietro, all’inizio della mia avventura editoriale e precisamente a Tarcisio (Terry) Valmorbida che nel 1959 era già inserito nel mondo imprenditoriale italiano in Australia. A Tarcisio esposi il mio progetto e lui decise di staccarsi dall’azienda familiare impegnata nella distribuzione di prodotti alimentari, per finanziare il nuovo settimanale in lingua italiana.

Ma non fu soltanto un impegno finanziario quello di Tarcisio. Insieme preparammo nei minimi dettagli il progetto: l’apertura di un ufficio con una piccola tipografia per la composizione, impiegammo un gruppetto di collaboratori, trovammo la tipografia per la stampa, organizzammo la distribuzione in tutti gli Stati d’Australia e corrispondenti nelle città capitali. Ma soprattutto era importante nel nostro giro in Victoria e NSW conoscere e parlare con i futuri lettori per sapere da loro esattamente quale tipo d’informazione desideravano ricevere. Dovevamo anticipare scrupolosamente tutte le necessità per riuscire nell’impresa e smentire così il pessimismo dei tanti scettici.

La reazione dei nostri connazionali all’uscita del primo numero fu positiva e confermò che eravamo sulla strada giusta. Ma non ci illudemmo e non cantammo vittoria. Sapevamo molto bene che la strada sarebbe stata lunga e dovevamo migliorare sia la qualità e la quantità dell’informazione che la presentazione.

Il Globo Faraday St Carlton

Tarcisio mi lasciò dopo alcuni anni per cimentarsi in nuove interessanti imprese commerciali e furono i fratelli Carlo, Mariano e Saverio ad acquistare la sua quota azionaria. Successivamente alla seconda generazione dei Valmorbida, nel Consiglio d’Amministrazione sono entrati i rappresentanti della terza e quarta generazione: Adriano, poi Luisa, David e ultimo Luca. A tutti un grazie per la collaborazione ed il sostegno datomi.

Mi sembra ieri, ma sono invece passati 58 anni. Ed in tutti questi anni abbiamo avuto un gran numero di dipendenti e collaboratori che hanno contribuito al successo di questa impresa editoriale, ampliatasi con l’acquisto de “La Fiamma” nel 1978 e delle prime frequenze radiofoniche nel 1994. Impossibile elencarli tutti, ma a tutti rivolgo un grazie per la loro preziosa collaborazione.

Mi è d’obbligo fare due eccezioni: Zeno Dardi, un amico che mi è stato molto vicino prima e subito dopo l’uscita del giornale e Nino Randazzo che i nostri lettori ben conoscono per il notevole contributo giornalistico e per essere stato Direttore Responsabile de IL GLOBO subito dopo l’acquisto de LA FIAMMA.                      

Nino Randazzo ha chiuso in maniera brillante la sua carriera giornalistica, dopo la concessione del voto agli italiani all’estero, con l’elezione a primo Senatore della Repubblica Italiana in rappresentanza delle comunità italiane d’Australia.

Mi sia infine permesso ricordare la mia famiglia: mia moglie Lindy, australiana di nascita, italiana di adozione, che mi è stata molto vicino lasciandosi conquistare dalla lingua, tradizioni e cultura italiana. E i miei tre figli - Nicoletta, Marco e Julius - che mi hanno regalato sette splendidi nipoti, tutti orgogliosissimi del loro forte legame con l’Italia.

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Le due testate “IL GLOBO e LA FIAMMA”, dopo la normale pausa natalizia, riprenderanno puntualmente ad uscire ogni lunedì e giovedì sotto la direzione di Dario Nelli che può contare su un valido gruppo di collaboratori.

Io mi auguro di poter in futuro “silenziosamente ripercorrere” i momenti e gli eventi più interessanti della mia vita lavorativa. Quanto lavoro, quanti problemi, ma anche quante soddisfazioni! Non credo di esagerare se affermo che gli impegni presi nell’editoriale di quella prima edizione sono stati tutti mantenuti, nonostante le difficoltà di comunicazione, nei primi anni, dovute alla distanza dell’Italia dall’Australia.

Siamo partiti con l’impegno di offrire ai nostri lettori, con puntualità settimanale, una rassegna dei principali avvenimenti italiani, australiani, internazionali, inchieste a puntate ed i risultati e commenti di tutti gli avvenimenti sportivi, in particolare il Campionato Italiano di Calcio.

Abbiamo certamente mantenuto la promessa!

Abbiamo anche mantenuto l’impegno di sostituirci alla “piazza del paese”. Cioè, far circolare le informazioni locali che interessavano ed ancora interessano direttamente la massa dei nostri lettori. Ci siamo assunti la responsabilità di essere portavoce dei nostri connazionali e così facendo abbiamo agevolato la formazione di associazioni e club regionali, provinciali e paesani; di pubblicare in un calendario settimanale le loro attività ricreative, le feste sociali e religiose. Sono sicuro che questo impegno sarà mantenuto anche in futuro perché un giornale per italiani all’estero deve non soltanto fornire informazione, ma anche costituire un legame fra le varie realtà delle nostre collettività.

IL GLOBO è stato al centro della collettività italiana in ogni importante situazione: per difenderla con coraggio dagli attacchi dei media australiani sempre pronti a sollevare il mostro della malavita organizzata; ha organizzato nel Victoria il corcorso di “Miss Italian Community” per la raccolta di fondi da devolvere ad enti di beneficenza australiani ed italiani. Ne ha beneficiato soprattutto la Spastic Children’s Society che con il “Miss Australia Quest” ha fatto conoscere a tutti gli australiani la generosità della comunità italiana.

IL GLOBO ha organizzato - o sostenuto - appelli per la raccolta di fondi da devolvere alle vittime di terremoti, incendi, alluvioni e altri disastri naturali sia in Italia, che in Australia. In ogni singola occasione gli italiani hanno risposto con generosità. E potrei continuare all’infinito. Preferisco invece sottolineare quanto sia importante che la comunità italiana negli anni a venire abbia ancora una voce, una stampa, forte, autorevole, sia in italiano che in inglese, sia nella forma cartacea che digitale.

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Non c’è dubbio che gli italiani venuti in Australia nel secolo scorso, sia prima della seconda guerra mondiale e soprattutto dopo, negli anni ’50 ’60 e ’70, hanno dato un contributo notevole allo sviluppo dell’Australia e della società australiana. Gli immigrati italiani si sono integrati pur mantenendo le loro tradizioni, la loro cultura, i loro dialetti e la bella lingua italiana. Si dà troppa enfasi alla diffusione della pizza, degli spaghetti e in genere della ottima cucina Italiana: abbiamo tutto il diritto di farlo. Purtroppo non diamo sufficiente credito al contributo che le passate e presenti generazioni hanno dato e ancora oggi danno nell’agricoltura, nell’edilizia, nel settore minerario, nella moda, nella musica, nelle scienze, nella politica e nello “stile” di vita.

Ma senza dubbio il contributo più bello e più importante è stato quello di aver dato vita a seconde, terze e quarte generazioni che “sentono, apprezzano ed ora anche cercano di ritrovare e mostrare le loro origini italiane”. Sono apparse negli ultimi anni e auguriamoci continueranno a moltiplicarsi in futuro, iniziative di aggregazione sociale fra professionisti, industriali, uomini di affari e sportivi di origine italiana che desiderano incontrarsi, conoscersi e possibilmente scambiarsi il biglietto da visita per futuri incontri. Tutte queste iniziative vanno incoraggiate e sostenute. Come andrebbero costantemente incoraggiate le iscrizioni dei giovani nei club dei loro genitori, perché possano prenderne possesso dopo la scomparsa dell’ultimo socio anziano, per una migliore utilizzazione di un patrimonio immobiliare che altrimenti sparirà nelle mani di speculatori, come purtroppo è già avvenuto.

E prima di concludere questa mia nota, il mio pensiero e la mia gratitudine vanno a tutti gli Italiani d’Australia di prima generazione: a quelli che ci hanno purtroppo lasciato, a quelli che stanno trascorrendo gli ultimi anni in una delle tante Case di Riposo per Anziani, a quelli che ancora riescono agevolmente a muoversi dando vita alle attività sociali delle associazioni italiane.

Desidero anche ringraziare tutti i lettori de IL GLOBO e LA FIAMMA, gli ascoltatori di Rete Italia, per averci seguiti e sostenuti; le ditte commerciali che hanno usato i nostri mezzi d’informazione per far giungere il loro messaggio pubblicitario alle famiglie italiane e, infine, a tutti gli italiani che in varie circostanze hanno collaborato con noi per il successo di iniziative comunitarie.

Indistintamente a tutti i giovani - ITALIANI o di ORIGINE ITALIANA - auguri di uno splendido futuro!

Ubaldo Larobina