Ieri mattina Scott Morrison ha annunciato che David Hurley, governatore del New South Wales in carica, sarà il prossimo governatore generale d’Australia.
Hurley, ex alto ufficiale dell’esercito australiano, prenderà il posto dell’attuale governatore generale Sir Peter Cosgrove, che andrà in pensione a marzo dell’anno prossimo ma il cui mandato verrà prorogato fino alle elezioni federali di maggio 2019.
La tre giorni di conferenza nazionale laburista, che si concluderà domani, non si svolgeva ad Adelaide dal 1979, anno in cui l’allora leader Bill Hayden, così come il suo partito, risultava favorito nei sondaggi per le elezioni federali dell’anno successivo contro il primo ministro in carica, il liberale Malcolm Fraser. Quella conferenza non andò male, ma la guerra al vertice del partito tra Bill Hayden e Bob Hawke fu così devastante che il futuro leader laburista arrivò a definire Hayden un bugiardo dal limitato futuro politico. Visione, quella di Hawke, che ebbe un riscontro immediato nelle elezioni del 1980 dove, in effetti, nonostante i sondaggi favorevoli della vigilia, il Partito laburista finì dietro alla Coalizione, seppur soltanto dello 0.8%.
Ma, a quasi quarant’anni di distanza da quegli scontri tutti interni al Partito laburista, Shorten invece è arrivato ad Adelaide con un obiettivo molto chiaro, ovvero quello di consolidare la propria leadership davanti ai suoi delegati, in primis, e ribadire, agli occhi dell’intera Australia, che sia lui che la sua squadra è compatta ed è pronta ad assumersi la responsabilità del governo del Paese.
A conferma di questa compattezza, prima dell’intervento del leader, sono state particolarmente nette le parole del presidente Wayne Swan, che nel ribadire come i laburisti siano gli unici in grado di rappresentare l’Australia moderna, ha anche avvisato del pericolo del caos politico, presente “un po’ ovunque nel mondo”. “Un caos, un’instabilità - ha precisato Swan, eletto presidente del partito da appena sei mesi - dettato da una sola, principale causa: l’ineguaglianza sociale. Le persone sentono che i propri partiti di riferimento hanno smesso di ascoltarle”. Nell’elencare, a titolo di esempio, i principali partiti della social-democrazia mondiale che hanno fallito su questo fronte, un riferimento, oltre che alla sinistra francese e all’SPD tedesco, anche al crollo del Partito Democratico italiano.
“Tutti questi partiti hanno visto, negli ultimi tempi, il loro consenso crollare drammaticamente. Sono state formazioni politiche che hanno dato per scontato il proprio elettorato - ha continuato Swan dal palco dell’Adelaide Convention Centre - ma, soprattutto, hanno dimenticato i proprio valori fondanti in termini di giustizia economica, hanno fallito nel parlare per la gente e, come conseguenza, questi partiti sono praticamente quasi scomparsi. Come rappresentante di un partito social-democratico oggi, o dimostri audacia, oppure sei morto”.
“Il nostro compito - ha concluso Swan - è dimostrare che siamo il partito della gente, per la gente e fatto dalla gente, non il partito che si occupa solo dei più forti”.
Superato il momento di difficoltà iniziale, Bill Shorten, presentato alla platea dalla sua vice Tanya Plibersek come il prossimo Primo Ministro d’Australia, ha precisato, quasi volendo sminuire la forza del governo Morrison, che il vero nemico da battere alle prossime elezioni federali è la mancanza di fiducia nella politica e il disimpegno diffuso, e, ha ribadito con forza Shorten, “l’impegno dei laburisti non è solo di vincere le prossime elezioni ma ripristinare la fiducia nella democrazia in Australia”.
“Con i liberali che languiscono nel loro sesto anno di governo, con ben tre primi ministri che si sono succeduti, oggi più che mai la gente sta guardando ai laburisti. Guardano ai laburisti - ha detto Shorten - perché cercano unità e stabilità”.
E se il tema dell’unità del partito, come detto, è stato ed è centrale per rappresentarsi, agli occhi degli elettori, come la vera alternativa credibile rispetto alla confusione e alla caotica gestione dell’attuale governo di Coalizione, altrettanto rilevanti, anche in questo caso necessarie per distinguersi dalle frammentarie e a volte sconclusionate proposte politiche arrivate in questi ultimi mesi da Morrison e dal suo governo, sono le idee e il programma con cui il partito Laburista si avvicina all’appuntamento elettorale federale.
Alcune di queste proposte sono state anticipate nel primo giorno di conferenza proprio da Shorten e, tra le più rilevanti, la promessa di un piano decennale da 6,6 miliardi di dollari per garantire l’accesso alla casa che, tra l’altro, prevede un sussidio pari a $8.500 all’anno per chi costruisce nuove proprietà, a patto che, una volta messe sul mercato, l’affitto sia tenuto almeno al 20% al di sotto dei tassi di mercato.
Ma, evidentemente per tenere compatte anche le fazioni più a sinistra del partito, come, ad esempio, i membri del LEAN (Labor Environment Action Network, ndr), Shorten ha annunciato anche il lancio di un ambizioso piano ambientale: “Il governo laburista sarà il promotore di una nuova legge sull’ambiente, creando una nuova autorità federale per la protezione ambientale, con l’obiettivo di preservare i nostri oceani, i fiumi, le coste e i nostri boschi e proteggere le specie native dell’Australia. Forniremo inoltre il 50% di energia rinnovabile entro il 2030”.
Discorso che ha toccato diversi temi, ma molto è stato lo spazio riconosciuto al tema del lavoro, quasi in ossequio alle premesse del presidente Swan che auspicava un’adesione quanto più solida possibile ai valori fondanti della sinistra democratica. Da registrare, sul tema, l’annuncio delle modifiche da applicare al regime della superannuation. Attualmente, infatti, i contributi di superannuation non versati dal datore di lavoro non rappresentano un debito nei confronti del lavoratore ma dovuto al fisco australiano e, salvo che non vi sia un’esplicita clausola nel contratto di lavoro, per il lavoratore è impossibile rivendicare quelle somme. Con la proposta laburista il meccanismo della superannuation verrebbe incluso nella legislazione federale del lavoro mettendo in condizione tutti i lavoratori di poter esigere le quote non pagate tramite ricorso presso la Fair Work Commission o il tribunale federale. Saranno previste, inoltre, pene inasprite nei confronti dei datori di lavoro inadempienti.
Mentre ad Adelaide si svolgeva la prima giornata di conferenza nazionale laburista, intanto, a Canberra Scott Morrison convocava la stampa per presentare, con una tempistica molto contestata proprio dai laburisti, il nuovo governatore generale d’Australia.
Il futuro governatore sarà David Hurley, ex alto ufficiale dell’Esercito australiano e governatore del New South Wales in carica, e assumerà il nuovo ruolo non prima delle elezioni federali previste per il mese di maggio del prossimo anno. L’attuale governatore generale Sir Peter Cosgrove, infatti, andrà in pensione a marzo ma il suo mandato sarà prolungato di qualche mese sia per consentire a Hurley di restare in carica in New South Wales per le elezioni statali, che per far sì che lo stesso Cosgrove resti in carica per quelle federali.
La contestazione dei laburisti è stata ovviamente soltanto sulla tempistica e non certo nel merito di una nomina “perfettamente appropriata, meno appropriata - ha detto Chris Bowen - è stata la scelta di non informare e consultare il leader dell’opposizione”.