Quando lo presentarono, nel 2018, alla Scala di Milano, fu un tripudio. Il pubblico di uno dei teatri d’opera più esigenti del mondo, a fine spettacolo, alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella che aveva scelto Attila per il proprio debutto alla Scala da Presidente, si alzò in piedi per applaudire un’opera straordinaria del maestro Verdi, messa in scena dall’arte e l’innovazione di Davide Livermore, direttore artistico torinese. E lo fece per ben quindici minuti consecutivi. Un record. Un segno di apprezzamento che va ben oltre quello convenzionale verso gli interpreti di un’opera che ha fatto parlare tantissimo di sé e che ora sta per approdare alla casa dell’opera australiana, l’Opera House di Sydney.

Lo spettacolo sarà in scena dal 12 al 28 marzo. Quello che rende molto particolare quest’opera è la sapienza del direttore artistico italiano che riesce a fondere, in qualità di regista, videoproiezioni con set colossali per creare un mondo impressionante per Attila. Attila, re degli Unni, personaggio noto alla storia e alla tradizione popolare italiana come il temibile re dei barbari che misero a ferro e fuoco l’impero romano.

Per il direttore artistico italiano, questa che è nata come una cooproduzione con la Scala di Milano e che la direzione dell’Opera House di Sydney ha voluto fortemente arrivasse nella capitale del NSW, rappresenta di certo una delle sue produzioni migliori.

A impreziosire lo spettacolo c’è un cast quasi tutto italiano, a partire da Diego Torre che fa il suo debutto in un altro ruolo da tenore di Verdi, quello di Foresto, l’amante di Odabella.