NEW YORK - “Pace, inclusione, giustizia, sono capisaldi irrinunciabili per lo sviluppo sostenibile di ogni Paese e di ogni società e mi piace sottolineare come siano principi portanti dell’ordinamento costituzionale italiano”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aprendo i lavori dell’incontro su ‘Pace, Giustizia e Istituzioni per lo Sviluppo Sostenibile’, dedicato all’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. 

“L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con i suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ha il merito di avere fornito un orizzonte concreto per il loro realizzarsi, indicando un percorso che tutti gli Stati membri si sono impegnati a perseguire nell’interesse dei popoli, che passa anzitutto dalla preservazione del pianeta, il luogo che abitano. Giunti alla seconda metà del cronoprogramma di attuazione dell’Agenda, una decisa accelerazione verso il raggiungimento dei nostri obiettivi comuni appare imprescindibile, come riaffermato, lo scorso settembre, durante l’ultimo Vertice Onu in materia”, ha sottolineato il presidente della Repubblica.  

“Pace e Sviluppo hanno destini incrociati. Non può esservi l’uno, senza l’altra. Viviamo in un’epoca con il maggior numero di conflitti dalla fine della Seconda guerra mondiale che divorano enormi risorse nella corsa agli armamenti, sottraendole allo sviluppo. L’appello alla costruzione delle condizioni necessarie per la pace e per porre fine ai conflitti non potrebbe essere più necessario e urgente”, ha proseguito Mattarella, che lancia un monito: “Occorre por fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri, conduca finalmente a una pace stabile: una soluzione che passa necessariamente dall’obiettivo condiviso del pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione”, (approfondimento a pag.3).

Il capo dello Stato ha poi ammonito: “Fronteggiamo oggi un pericolo ulteriore che mina il rapporto di fiducia con le istituzioni e tra i Paesi, quello della disinformazione. È di venerdì scorso la Giornata mondiale per la libertà di stampa che ammonisce, ogni anno, sul valore della libertà d’informazione per il mantenimento della democrazia”. 

“È sulla base di questo approccio che l’Italia dispiega la sua azione, con ferma determinazione nel sostenere gli strumenti di dialogo basati su quel principio di multilateralismo che oggi vediamo così drammaticamente messe in discussione dall’aggressione russa all’Ucraina e dalle conseguenze dell’irrisolto conflitto israelo-palestinese. Non possiamo continuare ad attardarci in relazioni fra Paesi basate su visioni ed eredità ottocentesche, su pulsioni di potenza”, conclude Mattarella.