ADELAIDE - Il 18 dicembre 2019 si è celebrato il 125esimo anniversario del suffragio alle donne in South Australia, concesso nel 1894, prima di qualsiasi altro Stato australiano. Il primato del diritto di voto alle donne spetta alla Nuova Zelanda (1893), mentre negli Stati Uniti il suffragio femminile arrivò nel 1920, in Italia nel 1945, in Arabia Saudita solo nel 2011.
Nello Stato del South Australia, ufficialmente colonizzato nel 1836, al tempo era ancora in vigore la Common Law britannica, che prevedeva la subordinazione delle donne, e delle loro proprietà, agli uomini, mariti o padri che fossero. La parità politica raggiunta nel 1894 fu il risultato di anni di campagne da parte di donne e uomini che scesero in campo con tutta la loro passione.
Nel marzo 1895 l’emendamento venne approvato dalla Regina e nel 1896 le donne del South Australia, per la prima volta, votarono alle elezioni statali. E le donne aborigene? Anche loro ottennero il diritto di voto nel 1894 ma spesso non ne vennero informate. Il Commonwealth Franchise Act del 1902 annullò addirittura questo diritto per le elezioni federali, ripristinandolo solo nel 1962.
La lotta per il suffragio alle donne sembra affondare le proprie radici nella Ladies Social Purity Society, inaugurata nel 1883. A questo primo gruppo se ne aggiunsero altri, come la Women’s Suffrage League e la Woman’s Christian Temperance Union, che portavano avanti anche altre battaglie, a favore dei diritti dell’infanzia per esempio, e che avevano legami con movimenti simili all’estero. A livello locale, scrivevano lettere, organizzavano petizioni, scrivevano ai giornali, tenevano discorsi, diffondevano informazioni, visitavano politici e organizzavano eventi e raccolte fondi.
Tra le protagoniste più conosciute, Mary Lee e Catherine Helen Spence, ma anche Elizabeth Webb Nicholls, Mary Colton e Augusta Zadow, prima donna ispettore nelle fabbriche.
È importante a questo punto distinguere il significato dei termini ‘suffragista’ e ‘suffragetta’. In Inghilterra, le prime coinvolte nella campagna per il voto alle donne erano infatti note come “suffragiste” e credevano nei metodi pacifici e costituzionali.
Nel tempo, nacque una nuova frangia, disposta all’adozione di provvedimenti diretti e militanti, da cui derivò il termine “suffragette” e che si riferisce in particolare alla British Women’s Social and Political Union, un movimento per sole donne, fondato nel 1903 da Emmeline Pankhurst, che si dedicò all’azione diretta e alla disobbedienza civile. Nel South Australia la ‘lotta’ per il diritto al voto è sempre stata pacifica, quindi il termine “suffragista” è più appropriato. Le suffragiste sudaustraliane ribadivano a gran voce che le donne erano istruite e intelligenti, pagavano le tasse, e che non era giusto che alla metà della popolazione fosse negato il diritto al voto.
I delatori invece sostenevano che molte donne non volevano votare e che erano troppo occupate nella cura dei figli e delle faccende domestiche per dedicarsi alla politica.
Ad Adelaide sono stati svariati gli eventi nel corso dell’intero anno. Per quanto riguarda la comunità italiana, Radio Italiana 531 ha promosso il tema con comunicazioni di sensibilizzazione e interviste con donne impegnate in politica, tra cui Frances Bedford, Katrine Hildyard, Jing Lee e Michelle Lensink. Il 10 dicembre scorso ha organizzato una serata presso il Salone Culturale in Port Road, presente Michelle Lensink, ministro per i Servizi umani, e una cinquantina di ospiti, tra cui Vincenza Ferraro, che ha raccontato delle celebrazioni della comunità italiana per il centenario nel 1984, quando al Payneham Civic Centre è stata organizzata una raccolta fondi per restaurare la lapide di Mary Lee e per commissionare il suo busto in bronzo che campeggia ancora oggi in North Terrace.
I colori ufficiali delle commemorazioni sono: l’oro, a simboleggiare l’intelletto, oltre che il nastro dorato che racchiudeva la petizione con ben 11.600 firme consegnata in Parlamento il 30 agosto 1894 dall’on. George Hawker; e il viola, in segno di rispetto per la lotta delle suffragette britanniche.
EMMA LUXARDO