ROMA - Sono passati 30 anni e la ferita, per gli appassionati di Formula 1 e non solo, continua a sanguinare. Il 1° maggio 1994 perdeva la vita uno degli sportivi più amati di sempre, Ayrton Senna, tradito dalla sua Williams con cui doveva vincere tutto e che invece lo portò a perdere la propria vita.

E' il weekend del Gran Premio di San Marino, già funestato dalla morte di Roland Ratzenberger alla curva Villeneuve, ma allo schieramento di partenza ci sono tutti i piloti, Senna compreso, per rendere omaggio al collega scomparso.

Pochi giri, appena 7, e l'incubo si materializza: sono le 14.17 quando Senna finisce contro le barriere alla curva del Tamburello, sul tracciato di Imola. L'impatto è violentissimo, tanto da far rimbalzare indietro la vettura di circa 50 metri, il brasiliano riesce a frenare abbassando la velocità dell'auto dai circa 310 km/h ai 211 km/h, ma non è abbastanza per evitare la tragedia.

Immediatamente trasportato all'Ospedale Maggiore di Bologna, non c'è nulla da fare. Senna esalò l'ultimo respiro alle 18.40 del 1° maggio 1994, senza mai riprendere conoscenza dallo schianto.

Una tragedia difficile da digerire, un destino beffardo quello capitato al campione brasiliano, uno dei piloti più amati di sempre, capace di esaltare le folle come pochissimi altri. Prima della tragedia Senna aveva già vinto 3 titoli mondiali e regalato emozioni indimenticabili duellando con Prost, suo grande rivale ai tempi della McLaren.

Per la sua morte il Brasile proclamò tre giorni di lutto nazionale, il feretro venne rimpatriato con un volo nel quale - per esplicita decisione del comandante dell'aereo - la bara non venne inserita in stiva ma in cabina, in uno spazio ricavato dalla rimozione di alcuni sedili passeggeri, l'ultimo atto di riconoscenza al campione che, nel corso della sua vita, aveva regalato tante gioie.

Sulla sua tomba, presso il cimitero di Morumbi dove è seppellito, c'è una scritta: "Nada pode me separar do amor de Deu" (Niente mi può separare dall'amore di Dio). Lo stesso amore che, a 30 anni esatti dal quel terribile, scalda ancora i cuori di tutti gli sportivi che ormai ricordano il 1° maggio come il giorno in cui uno dei campioni più amati di sempre perse la vita.

Per ricordare il brasliano e l'austriaco Roland Ratzenberger, scomparso il giorno prima sulla stessa pista, il Comune di Imola in collaborazione con l'Istituto Ayrton Senna, il Ministero degli Esteri e la Regione Emilia-Romagna ha organizzato un ricco calendario dal titolo "Senna 30 years" fra mostre, spettacoli ed eventi sportivi.