Sei e probabilmente più unità da guerra saranno costruite nei prossimi decenni grazie a ingenti investimenti.
La prossima settimana il governo Albanese svelerà il suo piano “Future Navy” che enfatizza la “costruzione navale senza soluzione di continuità” e conferma che la britannica BAE Systems procederà con il progetto da 45 miliardi di dollari per sostituire le fregate di classe Anzac ormai giunte al momento del decommissionamento.
L’anno scorso il Partito laburista aveva reso noto che l’ex ammiraglio americano William H. Hilarides avrebbe condotto una revisione della flotta di navi da guerra della Royal Australian Navy per garantire che fosse in grado di integrare la sua operatività con quella dei nuovi sommergibili a propulsione nucleare AUKUS.
Nel 2018 BAE Systems fu scelta con un passaggio parlamentare discusso per la realizzazione di nove vascelli antisommergibile, progetto basato sul modello Type 26 del Regno Unito, ma da allora il programma con sede nel South Australia è stato piagato da ritardi e problemi di progettazione, con la conseguenza che la prima fregata non verrà completata prima dell’inizio della prossima decade.
Le informazioni rilasciate dalla Marina hanno indicato solamente “clausole penali minime” nel voluminoso contratto di costruzione navale SEA5000 e hanno puntato il dito nei confronti delle carenze di progettazione della fregata Type 26 come il principale ostacolo che ha contributo al ritardo, ma ora riconoscono che BAE ha risolto molti dei problemi segnalati.
Fonti della difesa e dell’industria affermano che il primo ministro britannico Rishi Sunak ha personalmente sostenuto il futuro del progetto direttamente con Anthony Albanese, e che questi ha trovato conforto in tal senso nel parere del vice ammiraglio della Marina Mark Hammond.
Le cifre prese in considerazione negli ultimi giorni fanno ritenere che a BAE Systems potrebbe essere chiesto di costruire fino a 16 navi da guerra, in uno scenario in cui i vascelli verrebbero modificati per sostituire le cacciatorpediniere di minore stazza al momento operative nella flotta australiana.
“Con un valore di oltre 4,5 miliardi di dollari ciascuna, la fregata classe Hunter potrebbe rivelarsi la nave da combattimento di superficie più costosa al mondo”, ha affermato in forma anonima un funzionario coinvolto nel progetto.
I pareri a riguardo della carenza di potenza di fuoco all’interno del progetto della classe Hunter hanno spinto BAE Systems a svelare lo scorso anno una proposta di modifica radicale della nave da guerra, che ha portato a 96 il numero delle camere di lancio verticale dei missili, camere originariamente limitate a 32.
L’incontro a Canberra della scorsa settimana tra il premier del South Australia Peter Malinauskas e il ministro della Difesa Richard Marles per “garantire che Adelaide abbia un lavoro di costruzione navale coerente e continuo” è stato visto dagli ambienti della Marina come un segnale che testimonia come il programma della classe Hunter sia assicurato.
Contemporaneamente proseguono i lavori per risolvere i problemi associati al progetto Offshore Patrol Vessel dell’Australia.
Fonti dell’industria affermano che le opzioni in fase di valutazione includono l’acquisizione di vascelli di pattugliamento provenienti da Spagna, Germania, Corea e Giappone.