Da quando la presenza dell'acaro varroa è stata scoperta 19 giorni fa nelle vicinanze del porto di Newcastle, il Dipartimento delle industrie primarie (DPI) del NSW ha dovuto sopprimere quasi 1.700 alveari in varie zone designate in diverse aree dello stato.

Stime precedenti del DPI stanno ad indicare che ogni alveare ospita tra le 10mila e le 30mila api, un rapido calcolo attesta, nel peggiore dei casi, l'avvenuta eliminazione di quasi 51 milioni di api.

Gli ordini non ammettono eccezioni, tutti gli alveari presenti all'interno delle zone rosse devono essere soppressi, mentre l'intero settore dell'apicoltura si affanna nella corsa contro il tempo per circoscrivere e sradicare varroa, un parassita dal colore bruno-rossastro delle dimensioni di un seme di sesamo capace di sterminare o, quantomeno decimare, gli allevamenti di api del Paese.

Gli apicoltori si sono così trovati a ricorrere all'estremo rimedio della distruzione dei propri alveari contaminati dal flagello imponendo, contemporaneamente, un severo dazio anche alle aziende di orticoltura che hanno bisogno delle api per impollinare i raccolti.

Il governo statale ha vietato il movimento di api e alveari in tutto lo stato, suscitando il timore che l'industria delle mandorle, un settore dal fatturato di diversi miliardi di dollari, possa essere paralizzata se le api non possono effettuare l'impollinazione stagionale degli alberi.

Lo scorso fine settimana il governo federale ha reso noto che gli apicoltori che hanno avuto api, alveari e attrezzature distrutte durante le operazioni di disinfestazione avranno accesso a un pacchetto di risarcimento di 18 milioni di dollari.

Il ministro per l'Agricoltura, la Pesca ed il Patrimonio forestale Murray Watt ha definito l'acaro varroa “la minaccia maggiore per le nostre industrie delle api e dell'impollinazione”.

Ieri il DPI ha diramato a sorpresa l'annuncio con il quale viene consentito agli apicoltori, quelli al di fuori delle zone rosse di eradicazione, di riprendere a lavorare con i loro alveari pur nell'osservanza di nuove rigide restrizioni.

Nonostante il fatto che la catena di infestazione rimanga ancora fortemente attiva, il numero delle zone di esclusione in tutto lo stato è in costante crescita.

Gli ultimi casi confermati a Jerrys Plains, Denman e Heatherbrae portano il numero totale di aree infestate a 38.

Le zone rosse, dove l'emergenza è nella fase più acuta, erano state inizialmente istituite attorno a Newcastle e a Port Stephens, ma ora si sono allargate e includono strisce circolari attorno a Narrabri vicino al confine NSW-QLD e a Jerrys Plains nello Upper Hunter, a circa 100 chilometri a ovest di Newcastle.

La preoccupazione rimane profonda in quanto una volta che la varroa abbia preso piede, il parassita non può essere eliminato.

Prima della scoperta fatta a Newcastle lo scorso 22 giugno, l'Australia era uno dei pochi paesi al mondo ancora libero dalla varroa.

Se il NSW non riuscirà fermare il parassita, gli alveari dal Queensland e quelli del South Australia saranno i prossimi ad essere infestati.