Il presidente ha colto l’occasione per annunciare che gli Usa raddoppieranno i contributi per i provvedimenti di contrasto ai cambiamenti climatici e di voler tornare all’accordo nucleare con l’Iran, se questo dimostrerà a sua volta una volontà corrispondente.
Biden ha invocato una maggiore solidarietà nella lotta al coronavirus: “Per combattere questa pandemia, abbiamo bisogno di un atto collettivo di scienza e volontà politica”, rivelando che gli Usa hanno investito 15 miliardi di dollari nella lotta al virus e hanno inviato oltre 160 milioni di dosi del vaccino in più di 100 Paesi.
In riguardo ai rapporti con la Cina, Biden ha parlato di competizione serrata, ma ha assicurato che questa non deve essere intesa come la ricerca di uno scontro: “Non stiamo cercando una nuova Guerra fredda o un mondo diviso in blocchi rigidi”.
Le recenti tensioni con la Francia, con la quale hanno solidarizzato le Nazioni del blocco Ue, anch’esse prese di sorpresa dalla firma del Patto AUKUS con Regno Unito e Australia, hanno spinto il presidente Usa a tentare di ricucire lo strappo: “L’Ue è un nostro partner fondamentale per affrontare le sfide su clima e sicurezza, e gli Usa sono tornati al tavolo, di nuovo impegnati con l’Unione europea”.
Gli ha risposto poco dopo il presidente cinese Xi Jinping, che ha affermato: “La Cina non invaderà mai, ne intraprenderà azioni intimidatorie nei confronti di altri - aggiungendo - la Cina non punta ad una posizione egemonica”.
Ieri il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha ricevuto una lettera del ministro degli Esteri talebano, Amir Khan Muttaqi, che ha chiesto di poter parlare in questa riunione annuale ad alto livello dell’Assemblea generale prima della conclusione, fissata per lunedì 27 settembre.