La comunità italiana di Sydney ha rinnovato ancora una volta la sua profonda devozione nei confronti di San Bartolomeo Apostolo e di padre Atanasio Gonelli, con una celebrazione solenne che ormai è diventata una tradizione consolidata. La messa in onore del santo patrono degli eoliani e del compianto cappellano si è svolta domenica scorsa nella chiesa di S. Fiacre a Leichhardt, alla presenza di un gran numero di fedeli.
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi connazionali, testimoniando ancora una volta il forte legame che unisce la comunità italiana alla sua storia e alle sue radici religiose. Tra i presenti, anche il comitato del Father Atanasio Gonelli Charitable Fund, guidato dal presidente Felice Montrone, che ha dato il benvenuto ai partecipanti, sottolineando come padre Atanasio continui a essere un punto di riferimento per la comunità, non solo per la sua instancabile opera pastorale, ma anche per il segno indelebile che ha lasciato nei cuori di tutti coloro che lo hanno conosciuto.
La celebrazione ha visto una massiccia partecipazione degli eoliani, che fin dalle prime ore del mattino si sono radunati per portare in processione la statua di San Bartolomeo Apostolo, decorata con fiori e collocata in chiesa per essere venerata dai fedeli. Il comitato dell’Associazione Isole Eolie-Confraternita San Bartolomeo Apostolo era presente al completo, con i membri che indossavano con orgoglio la fascia del sodalizio, segno della loro appartenenza e della loro missione nel mantenere viva la tradizione.
La processione, dalla sacrestia all’altare, è stata un momento particolarmente toccante, accompagnato dalla solennità del rito e dalla partecipazione raccolta dei presenti. Il culto di San Bartolomeo è profondamente radicato nelle comunità eoliane, che da secoli lo invocano come protettore contro pestilenze, terremoti e attacchi nemici, un legame che, anche a migliaia di chilometri di distanza, continua a essere saldo e vissuto con grande intensità.
La santa messa solenne è stata celebrata da padre Giovanni Iacono, che nell’omelia ha ricordato la figura di padre Atanasio Gonelli, un uomo che ha dedicato la sua vita alla comunità italiana di Sydney, con uno spirito di servizio e una fede incrollabile. Padre Giovanni ha sottolineato come il missionario sia stato sostenuto non solo dal suo forte credo, ma anche dalle preghiere di tanti fedeli, proprio come era solita fare sua madre, il cui esempio lo ha accompagnato per tutta la vita. L’atmosfera della celebrazione è stata resa ancora più suggestiva grazie alla partecipazione del Coro dell’Amicizia, diretto da Domenica Riggio, che ha accompagnato la messa con canti liturgici solenni. Al termine della celebrazione, la direttrice del coro si è esibita in un’interpretazione emozionante dell’Ave Maria, seguita da La Vergine degli Angeli di Giuseppe Verdi e dall’Inno a Atanasio Gonelli, scritto da Peter Ciani, ricevendo un lungo e caloroso applauso da parte dell’assemblea.
Dopo la messa, ha preso la parola Angelo D’Angelo, vicepresidente dell’Associazione Isole Eolie-Confraternita San Bartolomeo Apostolo, affiancato dalla co-vicepresidente Rita Maniaci-Tornari e dagli altri membri del comitato. D’Angelo ha espresso gratitudine a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita dell’evento, sottolineando l’importanza di queste celebrazioni per mantenere vive le tradizioni della comunità eoliana in Australia.Nel suo discorso, ha ripercorso la storia di San Bartolomeo, ricordando il suo martirio.
“San Bartolomeo nacque nel I secolo d.C. a Cana di Galilea e fu un grande predicatore, portando il messaggio del Vangelo in molte regioni dell’Asia. A causa della sua opera di evangelizzazione, fu sottoposto a terribili persecuzioni in Armenia, dove subì un martirio atroce: la sua pelle venne lentamente asportata e, infine, fu decapitato. Ma la sua testimonianza non si spense. Per cancellare il culto a lui dedicato, i suoi persecutori rinchiusero le sue spoglie in una cassa di marmo e la gettarono in mare, sperando che venisse dimenticato.
Tuttavia, un miracolo si compì: la cassa non affondò, ma fu trasportata dalle correnti fino all’isola di Lipari, dove gli abitanti lo accolsero come loro patrono e protettore. Da allora, la devozione a San Bartolomeo non si è mai interrotta, e ancora oggi lo invochiamo con fede nei momenti di difficoltà.”
D’Angelo ha inoltre evidenziato il valore della processione dell’Asta dello Stendardo, simbolo di una grazia particolare che il santo continua a concedere alla comunità.
Prima della conclusione, sono stati espressi numerosi ringraziamenti: a padre Giovanni, per aver officiato la celebrazione con grande spiritualità e coinvolgimento;
a Montrone, per aver reso possibile la celebrazione congiunta con la messa in onore di padre Atanasio Gonelli, che per molti anni è stato cappellano dell’Associazione; a Riggio, per il suo entusiasmo e la magistrale direzione del coro;
a tutti i volontari e ai membri della comunità, che con il loro impegno hanno reso la celebrazione un momento di grande fede e partecipazione.
L’evento si è concluso in un clima di profonda spiritualità e comunione, con la consapevolezza che il legame con le proprie radici e le proprie tradizioni rappresenta un pilastro fondamentale per mantenere viva l’identità della comunità italiana all’estero. San Bartolomeo e padre Atanasio continueranno a essere, anche in futuro, punti di riferimento e ispirazione per tutti coloro che hanno trovato in loro una guida di fede e di speranza.