Il 13 febbraio l’Associazione Isole Eolie Confraternita San Bartolomeo celebrerà il santo protettore dell’arcipelago siciliano, che ha in Lipari la maggiore delle sue isole, con una messa solenne a St Fiacre di Leichhardt alla quale partecipa, da tradizione, un folto numero di emigrati siciliani e di altre regioni.

La celebrazione di svolgerà nello stesso giorno, qualche ora prima dovuta al fuso orario, di quella di Lipari città gemellata con Canada Bay, casa, qui a Sydney, della comunità eoliana del New South Wales.

Quella del 13 febbraio non è che la prima di quattro feste che gli eoliani dedicano a San Bartolomeo nel corso dell’anno.
In realtà, la data ufficiale del calendario cattolico segna il 24 agosto come data unica e gli eoliani di Lipari celebrano quella data con feste e mercati all’aperto accompagnati dalle temperature estive e con un grande spettacolo pirotecnico. 

Ma ci sono altre tre ricorrenze e  sono tutte legate alla storia eoliana. Il 5 marzo e il 16 novembre è festa perché si ritiene che il Santo salvò gli isolani da terremoti. Il 13 febbraio, invece, si celebra la data in cui le reliquie di Bartolomeo arrivarono a Lipari.

La storia di San Bartolomeo narra che fu un predicatore in Asia, continente che girò in lungo e in largo per convertire genti. Missione, la sua, che gli costò la vita in Armenia, ucciso dai pagani. La sua fu una terribile morte che, però, contribuì ad alimentare il suo culto. Molti raccontano che dopo la sua dipartita il Santo compì molti miracoli divenendo un grande simbolo di fede. Ragion per cui i pagani decisero di gettare in mare le sue spoglie, chiuse in una cassa di marmo che sarebbe dovuta rimanere per sempre sul fondo. Invece, miracolosamente, la cassa navigò trascinata dalla corrente fino a Lipari dove arrivò il 13 febbraio del 264. Ad aspettare sulla spiaggia l’arrivo del Santo, c’era Agatone, primo vescovo dell’isola, che, si racconta, in sogno fosse stato avvisato da un angelo del miracoloso arrivo.

San Bartolomeo, come si tramanda, ha sempre protetto gli eoliani nonostante intorno all’anno 840, le sacre reliquie siano state trafugate e successivamente traslate, prima nella città di Benevento e dopo a Roma.