ADELAIDE – È il suo sguardo sempre attento e il passo leggero che echeggia tra le mura di casa. Il suo sospiro di fronte a una mattinata uggiosa e i ricordi che scorrono a singhiozzo. È madre resiliente, sorella comprensiva. È donna, a volte docile, eppure incondizionatamente presente.
Dopo la prima intima pubblicazione Stories from the Inside, il collettivo al femminile intergenerazionale ‘Ascolta Women’, che unisce donne, scrittrici e creative italo-australiane e italiane da tutto il Paese, ritorna in libreria con Stories from La Tavola, una raccolta di racconti in cui emergono esperienze alimentari riflessive, critiche, ponderate. Il volume sarà ufficialmente presentato al pubblico domenica 6 marzo, alle 2pm, presso il San Giorgio La Molara Community Centre nel sobborgo di Payneham.
Le prospettive indagate destabilizzano e sconvolgono stereotipi etnici e di genere che disegnano la mamma italiana come una donna espansiva ma sottomessa, e la nonna perennemente impegnata a imporre il suo cibo alla famiglia riluttante. “Vengono piuttosto espresse realtà alternative che danno origine a identità molto più ampie, differenti – scrive Teresa Capetola, docente presso la Deakin University, nell’introduzione al libro –. Il titolo prende spunto dal contributo narrativo di Margherita Angelucci che ha analizzato come nella grammatica italiana il tavolo sia un termine di genere maschile; nel processo di posizionamento di una tovaglia, lo stesso oggetto si trasforma al femminile: la tavola. Nella scelta di questo titolo, vogliamo onorare i processi critici necessari per mettere in discussione le aspettative imposte alle donne etniche, a tutte noi, rivendicando un potere femminile non tradizionalmente associato al regno domestico”.
Da una cena in famiglia a base di “zampe di gallina e sugo” al dolore intenso del parto vissuto attraverso il ricordo traumatico della preparazione del pollo, dalla commovente Hey Ma: A letter to my mother alla femminilizzazione attraverso l’arte degli gnocchi, fino al discomfort of (making) food, il gruppo Ascolta Women ha dato vita a una complessa intelaiatura per onorare e celebrare la cultura del cibo legata a riti di passaggio e legami familiari, cercando di allontanare le voci assordanti che parlano, ancora e soltanto, di ‘brave donne’ e ‘donne perbene’.
La seconda collezione di racconti sarà accompagnata anche dalla presentazione di due ulteriori pubblicazioni, My Father’s Story… Through My Eyes di Maria Fantasia, che si ricollega al primo libro My Mother’s Story… Through My Eyes, pubblicato nel 2019, e 100 Recipes Cooking with Mamma di Giuseppina Marino Leyland.
“Nel corso della mia vita, ho scritto un diario – ha raccontato l’autrice Fantasia –; quando mia mamma è scomparsa, mio figlio mi ha suggerito di trasformarlo in un volume letterario. Dovevo dare finalmente una voce a mia madre. Sì, perché non l’ha mai avuta. A casa si seguivano le tradizioni, gli usi e i costumi tipici dell’Italia, ma c’erano anche tanti abusi, troppa violenza. Da ragazzina, ho vissuto molto tempo con mio padre in cantiere perché aveva bisogno di aiuto, era un muratore, e ho visto tanti lati del suo carattere. Dovevo quindi raccontare la storia anche attraverso il suo sguardo”.
Il memoir ci porta in un viaggio attraverso l’Italia avvinta dalla guerra, dalla povertà e dalla devastazione, dalla perdita e dal trauma, ci mostra quel “modo in cui erano fatte le cose”, gli italiani colpiti dal conflitto mondiale e costretti a scappar via, raggiungere l’Australia, lontano dalle ceneri della vecchia vita. Ma ci accompagna, stringendoci la mano, anche attraverso la violenza e gli abusi domestici “a porte chiuse”, la “vergogna” di un ciclo tossico, il trauma subìto e il danno inflitto.
La scrittrice Maria Fantasia
“Ci ripeteva sempre che era il padrone di casa – ha continuato Maria Fantasia – e che ci avrebbe fatto del male se avessimo detto qualcosa; vivevamo nel timore di nostro padre. E il lato terribile della nostra storia è che nessuno voleva sentirne parlare. Ci costringevano sotto il peso profondo della vergogna”.
Skateholder manager presso un’azienda mineraria e costantemente impegnata in comunità, oggi Maria Fantasia si ferma un attimo, per cercare di comprendere chi fosse davvero quell’uomo: “Ha lavorato duramente per la sua famiglia, affrontando immani sacrifici. L’ha fatto e non posso portarglielo via – ha aggiunto –. Ma volevo provare a capire perché si sia scontrato contro nostra madre e contro tutti noi. Studiare e leggere di violenza e abusi domestici mi ha dato una migliore comprensione di mio padre, una migliore comprensione dell’impatto che ha avuto su di me e sui miei fratelli”.
La scrittrice Giuseppina Marino Leyland e sua madre
Nata in Australia da genitori abruzzesi, Giuseppina Marino Leyland, assistente sociale, autrice e artista, ha dedicato i suoi primi cento giorni di isolamento da COVID-19 nella creazione di un ponte verso la memoria storica di sua madre. Il suo 100 Recipes Cooking with Mamma ci propone ricette italiane, ci riporta all’instabilità di quei mesi chiusi nelle nostre abitazioni e ad atmosfere ancora più antiche, riportando in vita vecchi aneddoti.
“Quello che fa mia madre è guardare gli ingredienti e cucinare. Ogni piatto è sempre leggermente differente dalla versione precedente, perché è tutto nella sua mente, cucina istintivamente – ha raccontato Marino Leyland –. È così interessante osservarla, fotografarla, annotare i processi e i suoi racconti”.
Con il collettivo Ascolta Women ammette di aver trovato un “gruppo di sorelle”, che la comprendono e la spingono a ripercorrere i suoi ricordi, ripagandola degli anni di infanzia e adolescenza in cui non aveva nessuno con cui condividere il suo background familiare, da figlia di migranti italiani.
“Essere italiani era un grande peso, perché si viveva quasi sempre con la pressione di dimenticare per integrarsi – ha continuato Giuseppina Marino Leyland –. Ciò che abbiamo in comune non è solo il nostro passato culturale, ma anche la passione per la scrittura. Rappresentiamo un gruppo intergenerazionale; la storia continua e ha nuovi strati di migrazione e insediamento”.