LANCIANO (Chieti) - “Bisogna difendere la memoria perchè cancellarla significa perdere i valori etici, morali e repubblicani che la nostra cittàha sempre difeso e proiettato nel futuro”. E’ quando ha detto il sindaco lancianese Mario Pupillo a conclusione della cerimonia del 77° anniversario della Rivolta Lancianese dell’ottobre 1943 che valse alla città la Medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza. 

“Se l’Europa deve andare avanti - ha aggiunto Pupillo - non può farlo senza integrazione e con un progetto strategico di comunità, che finora non è stato del tutto realizzato, e su questo ci battiamo anche noi per salvaguardare i valori repubblicani. Lanciano è stata la seconda città ad insorgere dopo Napoli e dobbiamo insistere contro i sovranismi e nazionalismi che riemergono. La battaglia deve essere quotidiana, non solo nelle ricorrenze. Ci ha fatto visita anche Veljko Kajstazi, vicepresidente della Croazia, venuto a rendere omaggio al nostro monumento al Samudaripen, la shoah dei Rom e Sinti”. 

Dopo l’omaggio al gonfalone lancianese  sono stati elencati i nomi dei 23 giovani uccisi dal nazifascismo; 11 caduti in combattimento e 12 partigiani per rappresaglia, tra cui Trentino La Barba anch’egli medaglia d’oro. Il monumento agli Eroi Ottobrini venne inaugurato dal presidente della Repubblica Antonio Segni nel 1963. Durante la cerimonia Gabriele Tinari ha letto il terzo capitolo del libro vincitore del Premio Campiello 2020 “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” dello scrittore Remo Rapino; titolo Ottobre 1943 dedicata alla Rivolta lancianese.