L’Abruzzo Club di Brunswick East ha accolto, anche quest’anno, l’attesissima ‘Sulmona Night’, una serata tra le più sentite e amate dalla comunità abruzzese di Melbourne. L’evento, sabato 3 maggio, rappresenta da anni un appuntamento irrinunciabile per celebrare le proprie radici e rendere omaggio alla splendida Sulmona, la ‘città dei confetti’, incastonata nel cuore della valle Peligna e simbolo di bellezza, storia e tradizione.

La sala ‘Gabriele D’Annunzio’ ha ospitato per l’occasione circa 250 persone, in una cornice resa ancor più suggestiva dagli allestimenti curati nei minimi dettagli. I tavoli, elegantemente preparati, hanno ripreso i colori della bandiera italiana, creando così un’atmosfera di raffinata familiarità. Il menù, ricco e variegato, ha proposto piatti della tradizione abruzzese, apprezzati da tutti i presenti.

L’intrattenimento musicale è stato affidato al duo As Good As It Gets, che ha saputo conquistare il pubblico con un repertorio coinvolgente fatto di classici italiani e brani internazionali. La pista da ballo si è presto riempita, trasformando la sala in uno spazio di gioia e condivisione, dove generazioni diverse si sono incontrate al ritmo di musica.

A inizio serata, Elio D’Angelo, membro attivo del comitato, ha rivolto parole di benvenuto agli ospiti e ricordato la celebrazione di tre compleanni speciali: il 90esimo di Johnny Pacella e di Anna Tricarico, e il compleanno della piccola Violet Osborne, che ha compiuto nove anni. Tre generazioni simbolo della continuità e dell’affetto che tiene unite le famiglie di origine abruzzese.

Subito dopo, ha preso la parola il presidente del sodalizio, Frank Di Iorio, che con entusiasmo ha raccontato un aneddoto significativo: “Ieri mi trovavo in una clinica per un’ecografia e ho iniziato una piccola conversazione con una radiologa. Mi ha detto che stava per partire per una vacanza in Abruzzo, ‘proprio vicino Sulmona’, e che si era innamorata della cittadina – ha detto –. Un episodio che mi ha fatto riflettere su quanto siamo fortunati ad avere origini in luoghi così belli e a essere qui stasera. Spero che possiate trascorrere una serata meravigliosa, celebrando la bellezza delle nostre radici”.

Una delle voci più autorevoli della comunità presenti in sala, quella di Francesco Incani, conosciuto come ‘Barone’, ha condiviso la sua esperienza con il sodalizio. Chirurgo di professione, Incani rappresenta quella generazione che ha costruito ponti tra i due continenti: “Sono nato a Sulmona, ma ho fatto carriera in Australia. Il club era un nido dei miei paesani; ci conoscevamo da una vita. Per me era come se fossi a casa. Mio padre fu uno dei fondatori e mio fratello – che è scomparso lo scorso anno – non mancava mai. Io, per via del lavoro, non potevo esserci sempre, ma per lui era indispensabile”.

Con lucidità e passione, Incani ha analizzato i cambiamenti avvenuti nel tempo: “Negli ultimi anni è tutto più difficile. Per un club serve gente che ci creda davvero. I club nascono con le prime ondate migratorie, ma oggi i giovani italiani non hanno più gli stessi interessi. Eppure, io ho speranza: serve lavoro, dedizione. Dobbiamo ricordarci anche di quanto i sulmonesi abbiano dato a questa città: pensiamo alla moda, al caffè. Noi bevevamo vino, in una terra che un tempo conosceva solo birra: oggi l’industria vinicola del Victoria è tra le migliori, grazie agli italiani. Ma gli stessi italiani oggi sono più sparpagliati. Forse dobbiamo ripartire da lì: dall’unione”.

Accanto a questa testimonianza, anche il piacere di chi partecipa per amore della cultura italiana, come Jenny Collina, socia del club, australiana dall’anima mediterranea: “Sono qui per passare una bella serata. In una vita passata ero sicuramente italiana. Amo la cultura del Belpaese, il cibo, la musica. Amo questa serata; l’atmosfera è bellissima. È un modo per divertirsi e ricordare i vecchi tempi”.

Ed è proprio questo che la Sulmona Night riesce a rievocare: la bellezza delle cose semplici, un’occasione per riconnettersi con le proprie radici, per raccontarsi e ritrovarsi. Così la bellezza delle montagne al tramonto o del silenzio delle vallate, l’eco dei racconti dei nonni, la genuinità di un piatto cucinato con amore e la dignità delle piccole cose prendono vita nei discorsi dei presenti.

A rafforzare questo senso di appartenenza, anche la partecipazione di soci provenienti da altri club, tra cui il presidente del Casa D’Abruzzo Club, Fernando Cardinale.

Il successo dell’evento è stato reso possibile grazie all’impegno instancabile di Elio D’Angelo e degli altri membri del comitato organizzatore, la cui dedizione si riflette nella cura per ogni dettaglio, nella qualità della proposta gastronomica e musicale, e nella capacità di mantenere viva, anno dopo anno, una tradizione che continua a unire.

“Il segreto sta nel lavoro costante, nel metterci il cuore e nel non dare mai nulla per scontato – ha affermato D’Angelo –. Dietro una serata così c’è tanta fatica, ma anche tanta passione. È questo che tiene viva la nostra comunità”.