SYDNEY - Resi noti dall’Ufficio australiano di statistica (ABS) gli ultimi dati relativi alla migrazione in Australia.

In riferimento agli ultimi dodici mesi, fino al 30 settembre 2023, la migrazione netta dall’estero è stata di 548.800 persone.

Cresciuto anche il numero della popolazione australiana, aumentato nell’ultimo anno del 2,5%, arrivando a quota 26,8 milioni, con un incremento di 659.800 persone.

Il ministro dell’Interno, Clare O’Neil, ha detto che è improbabile che le iniziative del governo mirate a ridurre il numero della migrazione netta siano già ‘visibili’ in questi ultimi rilievi statistici.

A seguito di una revisione dell’intero meccanismo migratorio, infatti, il governo ha ridotto il numero di approvazioni di visti per studenti anche nel tentativo di limitare gli episodi di distorsione del sistema dei corsi dedicati agli studenti internazionali: “Da settembre le iniziative del governo hanno portato a un sostanziale calo dei livelli di migrazione, con le recenti concessioni di visti internazionali per studenti in calo del 35% rispetto all’anno precedente”, ha detto il ministro O’Neil.

Le previsioni del governo parlano di un obiettivo raggiungibile con il dato della migrazione netta dimezzato entro il prossimo anno.

Nel corso dell’intervista concessa al nostro giornale durante la recente visita in redazione, il primo ministro Anthony Albanese ha sottolineato la volontà del governo di “trovare il giusto equilibrio sulle quote d’immigrazione e continuare ad attrarre gli immigrati con competenze e qualifiche che possano contribuire alla crescita del nostro Paese e alla nostra società multiculturale”.

Beidar Cho, responsabile del settore demografico dell’Ufficio di statistica, ha specificato, nel dettaglio di alcuni numeri, l’impatto che la migrazione netta sta avendo sulla crescita della popolazione australiana, con una proporzione dell’83% rispetto al 17% dovuto all’incremento naturale, interno, della popolazione.

“La migrazione netta è cresciuta del 60% rispetto all’anno precedente, trainata da un aumento degli arrivi di persone dall’estero, fino al 34%, prevalentemente con un visto temporaneo per lavoro o studio”, ha affermato il ricercatore dell’ABS.

A guidare la classifica della crescita demografica, il Western Australia, con un aumento del 3,3% rispetto all’anno precedente.

Il Victoria è al secondo posto con una crescita del 2,9%, mentre è la Tasmania il fanalino di coda, con una crescita di solo 0,3% in più rispetto all’anno precedente.

È attesa per questo fine settimana l’entrata in vigore della prossima tornata di impegni del governo proprio in ambito di politiche migratorie. Tra le novità, l’aumento dei requisiti di lingua inglese per i visti per studenti e laureati e l’introduzione di un nuovo test per verificare l’autenticità di chi faccia domanda per ‘visto studenti’.

Un test che dovrebbe dare un giro di vite al sistema che ha visto troppi casi di studenti internazionali che arrivano in Australia principalmente per lavorare piuttosto che per studiare. Il governo avrà anche maggiori poteri per sospendere le strutture che forniscono corsi, in particolare, ovviamente quelle ritenute ad alto rischio di alimentare il meccanismo di visti studenti non autentici.

Conosciuti come “college fantasma” e “fabbriche di visti”, queste aziende riceveranno notifiche di avvertimento e avranno quindi sei mesi di tempo per sistemare la propria posizione. In caso non aderiscano a tali avvertimenti, verranno saranno sospesi e non avranno quindi più la possibilità di operare per fornire corsi a studenti internazionali.

Il ministro per le Competenze e la Formazione, Brendan O’Connor, ha sottolineato come in questo settore non debba esserci spazio per fornitori disonesti, poiché vanno anche a condizionare in negativo la maggioranza che lavorano in maniera rispettosa delle leggi e delle normative.