NEW YORK - Il gigante dello streaming Netflix ha raggiunto un accordo per acquisire gli studios e le attività in streaming di Warner Bros Discovery, in un’operazione che riscrive il panorama di Hollywood. L’accordo è stato siglato per un valore di 83 miliardi di dollari, con un’offerta di 28 dollari ad azione, battendo la concorrenza di Paramount Skydance e Comcast (proprietaria di NbcUniversal).
“Insieme possiamo offrire al pubblico quello che vuole e ama”, ha commentato l’amministratore delegato di Netflix, Ted Sarandos.
L’operazione unisce non solo due colossi, ma anche l’offerta di Netflix (oltre 280 milioni di abbonati globali) con gli asset premium di Warner Bros., che includono la casa madre di HBO, CNN e lo storico studio cinematografico Warner Bros, in un unico catalogo. La strada per la chiusura dell’accordo è complessa, in quanto l’operazione dovrà essere approvata dalle autorità antitrust.
Il Dipartimento di Giustizia si starebbe preparando a “lanciare un’ampia indagine sul presunto monopolio di Netflix sul mercato dello streaming” nel caso in cui l’acquisizione venisse finalizzata.
Sul fronte politico, l’accordo ha suscitato interesse anche a Washington. Secondo alcune indiscrezioni, il presidente Donald Trump avrebbe preferito che Warner Bros. fosse acquistata da Paramount Skydance, il gigante guidato da David Ellison, figlio di Larry Ellison (fondatore di Oracle e alleato politico di Trump).
L’acquisizione, che rafforzerebbe ulteriormente le capacità di produzione di contenuti di Netflix, ha incontrato una netta opposizione da parte di figure chiave di Hollywood. I principali attori dell’industria cinematografica hanno espresso preoccupazione, temendo che la società di streaming cerchi in gran parte di limitare le uscite cinematografiche delle sue produzioni.
Il regista di Titanic, James Cameron, ha rilasciato una dichiarazione netta sul podcast The Town, definendo un’acquisizione di Warner Bros da parte di Netflix come “un disastro”.