TEL AVIV - I negoziati vanno avanti e i prossimi giorni potrebbero portare a un nuovo accordo sugli ostaggi e su una tregua nella guerra a Gaza. Ne sono convinti gli Stati Uniti che, dopo aver mediato i colloqui a Parigi con le delegazioni di Israele, Egitto e Qatar, hanno riferito che è stato raggiunto un "terreno di intesa" su cui proseguire e Israele ha infatti deciso di inviare una delegazione a Doha. 

Ma il premier israeliano Benyamin Netanyahu insiste: se si dovesse anche raggiungere un'intesa, l'operazione a Rafah - al confine con l'Egitto, dove si assiepano centinaia di migliaia di sfollati - "verrà ritardata", ma con o senza accordo "la faremo in ogni caso". 

E l'esercito (Idf) ha presentato in serata al gabinetto di guerra un piano per l'evacuazione dei civili palestinesi dalle zone di combattimento di Rafah, come ha dichiarato l'Ufficio del primo ministro. L'Idf "ha presentato al gabinetto di guerra un piano di evacuazione della popolazione dalle zone di combattimento nella Striscia di Gaza, con l'imminente piano operativo", dice l'annuncio in ebraico senza fornire alcun dettaglio su come o dove saranno trasferiti i civili.  

Il gabinetto ha approvato la fornitura di aiuti umanitari al sud di Gaza "in modo da prevenire i saccheggi" e ora sarà il capo di stato maggiore a presentarne il piano operativo, non senza aver prima stabilito le modalità dell'evacuazione dei civili dalla zona, considerata una priorità per gli Stati Uniti e su cui, ha garantito Netanyahu, non c'è "alcun attrito con gli Usa". 

Quanto all'accordo, "si lavora e speriamo che nei prossimi giorni si possa arrivare al punto di un accordo finale", ha detto il consigliere della sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan. E sebbene Hamas lo abbia già ridimensionato, l'ottimismo sembra tuttavia prevalere e potrebbe sfociare, pur nella dovuta cautela, in un accordo prima dell'inizio del Ramadan, il 10-11 marzo.  

A confermare la trama diplomatica in atto è stato lo stesso premier Benyamin Netanyahu in un'intervista alla rete Usa Cbs. "Stiamo lavorando - ha detto - su un accordo per gli ostaggi. Voglio arrivare a un'intesa e apprezzo gli sforzi degli Usa. Non so se la raggiungeremo, ma se Hamas riducesse le sue richieste deliranti per tornare alla realtà, allora un accordo ci sarebbe", ha detto ribadendo le sue condizioni.