TEMPIO PAUSANIA - Accusato dall’ex convivente di aver abusato della loro figlia, all’epoca di quattro anni, un uomo è stato assolto dalla gup del tribunale di Tempio Pausania, Marcella Pinna,  “perché il fatto non sussiste”. 

È la fine di un incubo per l'imputato, quarantacinquenne di Olbia finito sotto processo quattro anni fa, e che da 5 – nel 2020 l’avvio dell’inchiesta – non ha potuto vedere più la bambina, che oggi ha quasi 10 anni. 

“Il mio assistito è visibilmente provato da tutta questa disavventura giudiziaria. Ha perso quindici chili e di fatto non ha potuto vedere sua figlia per cinque anni, questo lo ha devastato”, dichiara all’Ansa l’avvocato che lo ho difeso, Antonello Fadda. 

Ora, grazie alla sentenza di assoluzione sollecitata anche dalla pm Noemi Mancini, il padre la potrà riabbracciare. 

Secondo quanto denunciato dall’ex compagna, l’uomo avrebbe abusato dalla bimba nella sua abitazione, durante le visite accordate dal tribunale in fase di separazione della coppia.  

Il racconto della donna era stato confermato anche dalla minore, ma la sua ricostruzione era apparsa da subito contraddittoria e lacunosa.  

Era stata una separazione conflittuale, quella tra i due conviventi, una vera e propria guerra sfociata nella denuncia di abusi e nella decisione dei giudici di affidare la figlia a un amministratore di sostegno. 

Determinanti per l’assoluzione sono state le immagini delle telecamere che il quarantacinquenne, seguendo il consiglio del suo legale, aveva installato nel suo appartamento e che hanno ripreso tutte le visite della bambina.  

Ore e ore di filmati sequestrati e acquisiti negli atti del processo (celebrato con rito abbreviato), dopo una attenta verifica per accertare che non fossero state manomesse o tagliate in alcuni punti. Le immagini hanno così consentito alla giudice di fare piena luce sul caso e di scagionare completamente l’imputato.