ROMA - È scomparso a Roma in nottata il giornalista ed ex parlamentare Enzo Carra, aveva 79 anni. A lungo cronista ed editorialista de Il Tempo, tra il ‘70 e l’87 abbracciò l’impegno diretto in politica. Agli inizi degli anni ‘90 fu portavoce dc con l’allora segretario Arnaldo Forlani, poi l’ingresso in Parlamento nel 2001, con la Margherita. È stato deputato dalla quattordicesima alla sedicesima legislatura. 

Il suo nome ha segnato un episodio chiave della stagione di Tangentopoli, quando furono usati gli ‘schiavettoni’ per condurlo in Aula in Tribunale, a Milano, dopo l’incriminazione e l’arresto per false informazioni al pm Di Pietro nell’ambito dell’inchiesta Enimont. Episodio che scatenò una polemica molto accesa.

Enzo Carra declinava la sua professione con autorevolezza, non senza uno spiccato senso dell’ironia e autoironia che accompagnava un’analisi dei fatti altrettanto acuta e diretta. Ha svolto il suo ruolo con dedizione nella politica e nella comunicazione pre-social, quando le edizioni dei telegiornali erano praticamente la metà di quelle attuali, i canali all news erano di là da venire e i giornali erano l’altra metà del ‘verbo’ per addetti ai lavori e comuni cittadini. Soprattutto nell’immediata vigilia di un cambiamento che avrebbe sconvolto ogni consolidato assetto di potere.

Arriva Tangentopoli e Carra viene coinvolto in un episodio che resta negli archivi, per l’immagine e il dibattito che ne segue: arriva in tribunale con gli ‘schiavettoni’ ai polsi, i pesanti ferri utilizzati nel trasporto dei detenuti. Quale che ne sia stata la genesi, l’evento è di grande impatto e scatena un’accesissima polemica tra garantisti e giustizialisti.

Per l’accusa di false dichiarazioni al pm, Antonio Di Pietro, nell’ambito dell’inchiesta Enimont, Carra viene condannato nel marzo 1993, ma nel marzo 2004 verra’ riabilitato.

Nel frattempo, avvia un’intensa attività di autore televisivo, che lo porta per esempio nella Cuba dopo la visita di Giovanni Paolo II, a intervistare Gheddafi e Teresa di Calcutta. Nel 2001 il ritorno in politica, alla Camera, nella Margherita, poi nel 2006 con lo stesso partito, e nel 2008 con il Pd. Lascia la moglie Olga e il figlio Giorgio.