È morto, all’età di 95 anni, Gianni Bisiach, giornalista, scrittore, autore di importanti inchieste e speciali di storia per la Rai, in particolare per Tv7 e per il Tg1 per cui ha curato per anni la rubrica di grande successo “Un minuto di storia”. Il giornalista, originario di Gorizia, dov’era nato il 7 maggio 1927, negli ultimi tempi diceva che avrebbe voluto essere ricordato come “un buon italiano, che aveva servito la patria con assoluta dedizione”. Molti conoscono Bisiach come un grande giornalista, ma è stato anche scrittore, medico, conduttore radiofonico e televisivo e regista e aveva conseguito due lauree in medicina con il massimo dei voti, una delle quali in Africa, spaziando in varie specialità e lavorando con i più grandi luminari dell’epoca fra cui Franco Basaglia e coltivando una sua grande e precoce passione il cinema, collaborando con mostri sacri come Cesare Zavattini, Michelangelo Antonioni e Roberto Rossellini.

La carriera di Bisiach è costituita da oltre 3.000 documentari, inchieste-reportage e video-interviste, varie migliaia tra fotografie e articoli, da 4.000 puntate del programma “Un minuto di storia” realizzate sino al 2013, ove si racconta per ogni giorno dell’anno in estrema sintesi un evento accaduto in quella stessa data. A “Radio anch’io” Bisiach era indissolubilmente legato, essendone stato per oltre una decade il capostruttura responsabile di un format nato per intrattenere un rapporto continuo con gli ascoltatori, e la sua voce inconfondibile, in questo legame diretto con il pubblico, non poteva non giocare un grande compito. Bisiach ha intrapreso, e forse aperto, la strada della divulgazione storica, attraverso uno storytelling visivo costruito con taglio giornalistico e rigorosa attenzione alla qualità delle fonti.