SYDNEY - Mercoledì 1 giugno si è spento Giovanni Spada, noto personaggio della comunità italiana per la sua attività in campo commerciale e il suo impegno in campo sociale.
Nato a Burgos, un piccolo centro della provincia di Sassari (Sardegna) il 29 novembre del 1929, Giovanni Spada è emigrato in Australia nel 1951 all’età di 21 anni. I suoi primi lavori nel Queensland sono stati di raccoglitore di frutta, tagliatore di canna e coltivatore di tabacco.
Con l’atto di richiamo, l’1 novembre del 1953, circa due anni dopo il suo arrivo, è giunta in Australia anche la sua fidanzata Antonia Tessuti, che il giorno dopo è diventata la signora Antonia (Tania) Spada divenuta la compagna di una vita e la madre dei suoi figli.
Nel 1965 Giovanni con la moglie Antonia ha fatto ritorno in Italia.
Ad Arborea in provincia di Oristano i coniugi Spada hanno acquistato una fattoria con una coltivazione di 25 ettari di tabacco e con l’allevamento di vitelli. Tre anni dopo però si sono trasferiti a Sassuolo, in provincia di Modena, dove viveva una sorella di Giovanni e nella cittadina hanno aperto un bar.
Oltre a gestire il bar, Giovanni si è anche dedicato al commercio in mattonelle, dando inizio ad un’attività edile vera e propria. Il commercio delle mattonelle si è poi fortemente esteso con l’esportazione in questo Continente e nel 1972 i coniugi Spada hanno deciso di far ritorno definitivamente in Australia. Di questa decisione non si sono mai pentiti, in quanto la sua azienda, la Modena Ceramics, è diventata una delle maggiori importatrici del settore.
A Sydney, Giovanni è stato molto attivo anche nel campo sociale. Con altri connazionali di origine sarda ha fondato l’Associazione Culturale e Sociale Sarda, della quale per molti anni è stato presidente, ed ha promosso il salvataggio della chiesetta di Sant’Antonio di Marayong , che la Electric Power Transmission (EPT) intendeva abbattere dopo la chiusura dei suoi cantieri in zona.
Alla chiesetta infatti erano legati emotivamente, oltre che spiritualmente, gli ex dipendenti dell’EPT e, grazie al movimento creato da Giovanni Spada e da altri sostenitori, non solo la struttura è stata salvata, ma ha ricevuto l’iscrizione nel registro degli “edifici di valore storico-culturale” che ha consentito alla chiesetta si sfuggire alle future mire di possibili speculatori. Grazie a quel salvataggio, Sant’Antonio di Marayong è ancora oggi è frequentata dai molti nostri connazionali che vivono nelle zone limitrofe e si recano lì a pregare.
Giovanni Spada è stato molto attivo in diversi campi ed ha ricoperto la carica di presidente del Centro Sociale Italiano di Schofield e dell’Associazione Padre Pio, dedicata al santo nato in provincia di Benevento. Alla chiusura di quest’ultima, i fondi sono stati donati alla SWIAA, che ha dedicato uno dei suoi reparti all’Associazione Padre Pio.
Alla moglie Antonia, ai figli Antonio, Francesca ed Olimpio e alle loro famiglie le più vive condoglianze della direzione e del personale de La Fiamma e Rete Italia.