SYDNEY - La richiesta mira a prevenire rischi di collasso del sistema energetico causati dall’eccesso di energia solare immessa nella rete.

Al momento, stati come il South Australia, il Western Australia, il Victoria e alcune aree del Queensland dispongono già di questi poteri. Tuttavia, AEMO sottolinea la necessità di estenderli a tutto il paese entro il prossimo anno, poiché la crescente diffusione del solare sui tetti sta mettendo a rischio la stabilità della rete.

Con oltre quattro milioni di impianti solari installati sui tetti di abitazioni e attività commerciali, il solare compatto soddisfa talvolta metà della domanda totale nel mercato nazionale dell’elettricità, che estende il suo servizio a oltre 10 milioni di utenti. In stati come il South Australia questa quota può superare il 100%, risultando nell’esportazione ad altri stati dell’energia in eccesso.

AEMO avverte che, senza un controllo adeguato, il continuo aumento della produzione di energia tramite il solare potrebbe spingere il sistema a livelli di domanda minimi critici, con il rischio di compromettere la sicurezza della rete. Tra le soluzioni proposte vi sono l’adozione di nuove tecnologie come condensatori sincroni e inverter avanzati, in grado di replicare le funzioni di stabilizzazione dei generatori convenzionali.

L’agenzia sottolinea che interventi di emergenza come l’aumento delle tensioni o la disconnessione di alcune parti della rete potrebbero essere necessari per evitare danni più gravi. Senza adeguate misure di sicurezza, il sistema potrebbe operare in condizioni di instabilità prolungata, aumentando il rischio di collassi e complicando il ripristino dell’energia in caso di blackout.

AEMO ribadisce che questi interventi sarebbero rari e limitati a situazioni estreme, ma nondimeno indispensabili per garantire una fornitura elettrica affidabile e sicura per tutti gli utenti.