Mycobacterium vaccae: è un batterio presente nel suolo che agisce sulla neurogenesi e stimola la produzione di serotonina, neurotras-mettitore coinvolto nei processi di regolazione dell’umore. Secondo uno studio del biologo e professore associato presso The Sage Colleges di New York Dorothy Matthews, e la sua collega  Susan Jenks, i farmaci quindi non sono l’unica soluzione per sbarazzarsi della depressione e della tristezza, ma è stato scoperto che i microbi che si trovano nel suolo hanno effetti simili sul cervello, senza però causare effetti collaterali o dipendenza cronica.

è quindi possibile sfruttare questo antidepressivo naturale per migliorare l’umore e la salute in generale, semplicemente immergendo le mani nella terra.

Questa introduzione vuole dare una lettura scientifica del perché dedicarsi al giardinaggio è considerato terapeutico e addirittura antidepressivo e può essere un modo per passare il tempo e dedicarsi a un progetto in questo periodo in cui trascorriamo molto tempo a casa.

A questo proposito, Carlo Gabriele Callari, architetto di giardini originario della Sardegna e residente a Melbourne dal 2014, ha condiviso qualche pensiero: “In questo periodo di incertezza nei confronti del futuro e in cui ci sono molte persone che vivono in isolamento, è molto facile perdere di vista i propri obiettivi. Avvicinarsi al giardinaggio è un ottimo rimedio per restare calmi”, ha raccontato Carlo al giornale.

La natura segue un ciclo inarrestabile, e prendersene cura può aiutare a mantenere una routine e visualizzare degli obiettivi giornalieri, come una sorta di meditazione. Dedicarsi al giardino o alle piante da interni è un esercizio che va fatto tutti i giorni, e che fa bene alla salute mentale perché ci dà uno scopo: le piante germogliano, prosperano, fioriscono e crescono, alcune arrivano al frutto – un ciclo infrenabile.

Per chi ha uno spazio in giardino, questo sembra essere il momento adatto per dedicargli del tempo, ma anche per chi ha piante in casa, vale la stessa regola: più gli dedichiamo del tempo e più ci daranno soddisfazioni. Sono piccoli esercizi meditativi che possono aiutare a far crescere le nostre radici interiori, soprattutto se si evita l’interferenza esterna (ad esempio, televisione e cellulare).

Le piante sono esseri viventi, possono aiutare contro la solitudine e sono nostre alleate: “La situazione che stiamo vivendo è un potente schiaffo in faccia che la natura ci sta dando, è un momento che io odio per tutte le ansie e incertezze dentro e fuori di noi; ma è anche un momento che può essere considerato positivo. La natura ci sta rimettendo al nostro posto, sta dettando lei le leggi e sta dimostrandoci che noi siamo dei partecipanti, non i sovrani”, ha raccontato Carlo.

è importante guardare alla natura e alla sua ciclicità per calmarsi e fare un respiro profondo, perché essa non si ferma, e continuerà a germogliare anche quando le industrie si fermeranno.

Secondo Carlo, questa sarà l’occasione giusta per ristabilire dei ruoli e ridare agli uomini una nuova prospettiva: “Prendiamola come un’opportunità di cambiare delle cose, perché il modo in cui abbiamo vissuto fino a ora, forse non è lo stesso modo in cui dovremmo continuare a vivere nel futuro”.

“Nel futuro prossimo - ha continuato Carlo - probabilmente il nostro senso di soddisfazione sarà appagato da dettagli più ingenui, e cose più piccole e meno straordinarie ritorneranno a eccitarci. Ci siamo dimenticati della normalità e siamo sempre alla ricerca del momento straordinario. Spero che questo cambi”. La vita di tutti è fatta di routine e momenti di noia, esistono e bisogna accettarli ed essere grati anche per quello, perché la normalità non è poi così spaventosa.

Il messaggio che vuole trasmettere l’architetto è che dobbiamo lavorare con la natura e non contro, così da riuscire a vedere risultati e migliorie: “C’è ancora così tanta bellezza, e quando tutto finirà potremmo apprezzare ciò che ci circonda se, e solo se, apriremo gli occhi”.